martedì 4 novembre 2008

MALA TEMPORA CURRUNT



Brutta storia, brutti tempi. Per chi ha vissuto certi anni in Italia, il tutto ha il sapore, anzi l'olezzo, del DEJA VU.
Non tira aria sana per la democrazia.
Che, come la pace e l'armonia (cito il Dalai Lama, mica il Pastore Tedesco) deve nascere ed imporsi dal basso, attraverso il consenso ed il rispetto delle regole condivise, non imponendola con brutalità e astio. O peggio ancora, repressione.

Guardate questo video "postato" su you tube giapponese. Molto gettonato.

http://www.youtube.com/watch?v=3Uw701vV15U

Si riferisce al "raduno" ("non autorizzato", dice la polizia giapponese: ma erano 12 persone!!)di alcuni "freeters" (passati, fateci caso, nel giro di pochi mesi da "creativi manager di se stessi" ai nuovi "autonomi")che non avendo nulla da fare si e rano messi d'accordo via internet per andare a farsi un "reality tour" davanti alla residenza privata del premier Taro Aso in quel di Shibuya. Residenza valutata attorno ai 6 miliardi (di yen). Un'idea efficace, un po' occidentale, se vogliamo, alla "Bifo", che richiama un po'le iniziative degli "Indiani Metropolitani". Questi invece sono i nuovi poveri del 22mo secolo che vanno in pellegrinaggio sul sagrato di uno dei "vecchi ricchi" dell'Impero. L'ultimo rampollo di una famiglia - lo provano numerosi documenti ufficiali - si è arricchita riducendo in schiavitù i prigionieri di guerra*** (per chi volesse approfondire l'argomento, basta "googlare" "Aso Mining Slavery Issue" o leggersi alcuni lavori molto approfonditi tipo: http://www.counterpunch.org/reed11142005.htmlIl tutto organizzato da un nuovo sindacato particolarmente baldanzoso e con la partecipazione di Karin Amanomiya, la scrittrice no-global che ha tradotto in giapponese il virtual book italiano "generazione mille euro).
Nonostante un divertente scambio di battute con la polizia davanti ad Hachiko, cui si riferiscono queste immagini amatoriali

http://www.youtube.com/watch?v=VukCiIa0BDc

la polizia non ha rispettato la parola e appena i "manifestanti" hanno attraversato la strada (con il verde!!!) si sono scagliati contro uno di essi e l'hanno arrestato. Nel trambusto che è seguito, altri due sono stati arrestati per "adunata sediziosa" e "resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale", due reati (in)famosi nella nostra storia decente che in Italia sono stati nel frattempo (in parte) depenalizzati.

http://www.youtube.com/watch?v=3Uw701vV15U&NR=1


Vabbè, solo per esprimere la mia profonda preoccupazione per il modo in cui la Giappone spa sta (non) reagendo al sempre più evidente disagio sociale. Mi sbaglierò, ma sento odore di tensioni, anche molto serie, in agguato.

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Per chi volesse approfondire la questione della riduzione in schiavitù dei prigionieri (cinesi,coreani, ma anche occidentali) da parte degli antenati di Aso (di cui l'attuale premier ha comunque ereditato l'impero, anche se formalmente ha cambiato nome - da Aso Mining&Cement ad Aso Group - ed è guidato dal fratello minore Yutaka....ricorda qualcosa, questo format?),consiglio di farsi un giro su Google o di leggersi questo illuminante saggio di Christopher Reed, riprodotto su Japan Focus o un più recente articolo apparso sul quotidiano inglese The Guardian

http://www.japanfocus.org/_Christopher_Reed-Family_Skeletons__Japan_s_Foreign_Minister_and_Forced_Labor_by_Koreans_and_Allied_POWs___Japanese_Translation_Available
http://www.guardian.co.uk/world/2008/sep/19/japan

Aridateci l'Alitalia

Confesso che negli ultimi tempi, vista,come dire, l' incertezza, sui destini della nostra beneamata compagnia di bandiera, ho viaggiato un paio di volte con Air France.
Che delusione. Tanta spocchia, ma alla fine della fiera, la sciatteria trionfa anche lì. Non vorrei sembrare monotematico, ma sono i dettagli che fanno la differenza.
Ricordate il mio post sull'"onion dressing" che in qualche modo si era intrufolato nel catering Alitalia. Il problema venne risolto dal grande Tucci, oggi approdato ad altri lidi (si fa per dire...)
Bene, in Air France evitate di ordinare il pasto giapponese. Io l'ho fatto, per evitare quello indigeno, some al solito intriso di salse varie e burro a volontà. Mal me ne colse. Immangiabile. Il menù prevedeva "gyu sukiyaki". Riso secco, salsa puzzolente,sembrava estratto di sarcofago. Ho protestato e sapete cosa mi hanno detto? "Ma monsieur, non è colpa nostra se ordina il pasto 'etnico"...per di più, non lo preparano mica i giapponesi, ma i cinesi..."
Bella roba. In una sola frase, un concentrato di sciovinismo e razzismo gastroculturale.
Comunque vadano le cose - e speriamo che il personale Alitalia, dai piloti agli stewards,ottengano le garanzie che chiedono - cerchiamo di restare fedeli alla nostra compagnia.

Quel "teppista" del Dalai Lama...




Adesso capisco perchè i cinesi lo accusano di "teppismo". Il Dalai Lama, che ho avuto l'onore di incontrare ed intervistare di nuovo in questi giorni, è davvero incontrollabile.
Guardate cosa ha combinato mentre registravo lo "stand-up" subito dopo l'intervista...
Eccezionale!

http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2008/11/02/
Dalai_Lama_a_SKY_TG24_Deluso_per_i_rapporti_con_la_Cina.html





Nel corso dell'intervista il Dalai Lama ovviamente non ha solo scherzato. Oltre ad affrontare i maggiori temi del "girno" (global warming, sovrappopolazione,crisi finanziaria, vecchia e nuova povertà) ha ricostruito le ultime fasi del "negoziato" con la Cina ed espresso la sua delusione e la sua sfiducia. E sembrava davvero sincero."Non è un bel segnale - gli ho detto - se peerfino il Dalai Lama perde ogni speranza...". "Ho deciso di rimetter in discussione la nostra politica degli ultimi anni - mi ha risposto - Ho convocato una riunione del Parlamento tibetano in esilio, che è un organo liberamente e demoraticamente eletto, e sarà in quella sede che si deciderà la linea del futuro..." Ma lei cosa propone? "Ho le mie idee, ma me le tengo per me...se parlo prima, l'incontro finirebbe per essere come una riunione del vecchio partito comunista. Si discuterebbe di una decisione già presa. Non voglio che succeda. Non voglio che, sia pure per devozione, il mio popolo continui ad appoggiare una linea di cui non è convinto..." E se dovesse prevalere la linea dura, quella dell'intransigenza e della violenza, come propongono alcune frange della diaspora tibetana? "Allora non escludo di dimettermi". Da leader del Tibet, sia spirituale che politico? "No, da portavoce del popolo tibetano, che è quello che da sempre mi considero...nulla di più"
Il Dalai Lama, in quanto tale, non può dimettersi. Ma può decidere di ritirarsi a vita spirituale. Speriamo di no. Difficile immaginare che ci sia qualcuno in grado di ereditarne il carisma e l'autorità morale. Quella, che secondo lui, manca alla Cina per diventare una vera "superpotenza". "Sono testardi e ostinati: questi leader non capiscono che risolvere pacificamente il problema tibetano sarebbe un bene per tutti, anche per loro. Esalterebbe enormemente l'immagine della Cina. Mao, questo, l'avrebbe capito..."

La battuta più divertente? Eccone un paio..
Come risolvere il problema della sovrappopolazione? "Aumentando il numero di monaci e monache"
E' vero che una volta ha detto che non ha idea di dove potrebbe reincarnarsi...e che non ha escluso di farlo all'Inferno?
"E' vero. Ma ci ho ripensato. Non voglio ritrovarmi un'altra volta attorno i cinesi...."

La più preoccupante?

"Dopo il polo nord ed il polo sud, anche il terzo polo, il Tibet, sta sciogliendosi. Se non facciamo qualcosa per arrestare il global warming, tra qualche anno i maggiori fiumi asiatici si seccheranno, dal Gange all'Indo, dal Fiume Giallo al Mekong"

La più drammatica?

"Sul Tibet pende oramai una vera e propria condanna a morte. Una delle civiltà più antiche del mondo sta morendo giorno dopo giorno, e nessuno sembra poterci fare qualcosa. Aiutateci"