domenica 13 giugno 2010

Sconto cadavere



I giapponesi sono estremamente superstiziosi e temono, tra tutti, i fantasmi. Soprattutto quello delle persone uccise o dei morti suicidi. Al punto che per legge, nei contratti d’acquisto o di affitto di immobili, il proprietario deve indicare, pena nullità dell’atto e diritto al risarcimento, se nell’appartamento si è verificato, a rigor di memoria, un delitto di sangue o un suicidio. Ma la crisi aguzza l’ingegno e passa sopra a tutto, anche alla jattura. Tant’è che da un po’ di tempo non è difficile imbattersi, nelle bacheche delle agenzie immobiliari in scritte come quella nella foto: tokubetsu boshu, “offerte speciali”. I giapponesi amano girare intorno alle cose e ai concetti, e non sarebbe possibile immaginare un annuncio tipo “offerta speciale, monolocale con fantasma”. Ma di questo si tratta. Prezzi dimezzati, a patto di non andare troppo per il sottile.

Perfino la UR, l’agenzia governatiova per le case popolari, si è lanciata in questo nuovo business, dopo l’impressionante aumento delle morti solitarie, o kodokushi. Quello delle morti solitarie sta diventando, dopo i suicidi, una sorta di emergenza nazionale. Al punto da essere citato dal nuovo premier Naoto Kan, tra i problemi sociali più seri e preoccupanti della società giapponesi. Secondo le statistiche ufficiali a Tokyo l’anno scorso sono morti, in totale solitudine, 2200 persone. Ci vogliono, giorni, mesi, a volte anni per scoprirne i cadaveri. A volte, spiegano all’ufficio per gli affari sociali, si trovano solo le ossa. “Ci sono problemi perfino per ripulire l’appartamento – mi ha spiegato un funzionario – il pavimento, che è fatto di stuoie, resta impregnato e danneggiato dagli umori del cadavere. Ma nessuno vuole accollarsi le spese per la rimozione dei tatami e degli effetti personali. Del resto, chi vive solo, spesso muore solo”.