martedì 19 gennaio 2010

Scandalo Ozawa: per capirne di più


Minshuto come Jiminto? Giappone come Italia? La politica è oramai talmente sporca e corrotta che l'unica possibilità è affidarsi alla (pretesa) palingenesi giudiziaria? L'arresto di tre ex "fedelissimi" segretari di Ichiro Ozawa (uno dei quali divenuto nel frattempo parlamentare)può rappresentare un serio pericolo per l'attuale governo? Difronte agli scandali (un po' montati, sono convinto che presto si sgonfieranno) che stanno coinvolgendo il premier Hatoyama (per una porzione di eredità non dichiarata)e lo "shogun" Ichiro Ozawa, per una serie di finanziamenti privati "borderline" tanto discutibili quanto diffusi nel mondo politico indigeno, vale la pena forse fare un po' di chiarezza. Soprattutto per tutti coloro che, non conoscendo la lingua giapponese (ma non è che i quotidiani locali eccellino, quando a completezza e neutralità: siamo oramai ai livelli della tanto vituperata stampa italiana) sono costretti a cibarsi delle ridicole edizioni inglesi dello Yomiuri, Mainichi e Asahi. Davvero inesistenti e fuorvianti. Suggerisco un giro su internet: perfino la stampa cinese (sic!) in lingua inglese offre una copertura più completa (e comprensibile) sui fatti di questi giorni.
Prendete questo giornale di Brunei, ad esempio. Non sembra estremamente più chiaro ed esaustivo di quanto avete letto sulla stampa inglese in Giappone?Leggere per credere:

http://news.brunei.fm/2010/01/17/ozawas-aid-okubo-arrested-as-fund-scandal-spreads/



Ma torniamo a Ozawa e ai suoi guai giudiziari. Sabato scorso, in occasione del Congresso del Partito Democratico (curioso: in Italia i congressi dei partiti sono coperti dalle dirette TV, specie se si tratta dei grandi partiti, qui non se ne è accorto nessuno. Quanto di voi lo sapevano? Quanti di voi ne hanno letto sui giornali?) Ozawa ha chiesto (e ottenuto, anche se non era previsto) la parola. E' andato sul palco e ha svolto un breve ma molto bene articolato discorso. Stanno facendo il vuoto attorno a me - ha detto, riassumendo un po' il suo pensiero, Ozawa - ma in realtà stanno cercando di colpire il nostro governo. Il governo scelto dai cittadini. Ma non la spunteranno. A suo tempo ho lasciato la presidenza, ma ora non mi dimetto da segretario. Abbiamo promesso di cambiare il paese. Lo faremo. Cambieremo anche questo sistema perverso che consente ai magistrati di interferire, alterare e infine sovvertire, le scelte dell'elettorato. A tratti coraggioso, a tratti minaccioso. Sembrava la sintesi tra Moro, Craxi e l'attuale Cavaliere: non ci faremo processare, quel che facciamo lo fanno tutti,spezzeremo le reni ai giudici. Sembra, ma non è così. Ozawa non è Moro, non è Craxi (semmai, assomiglia ad Andreotti, quanto ad astuzia e capacità di galleggiamento) e soprattutto non è Berlusconi. Ozawa, che è in politica fin dalla più tenera età, faceva da portaborse al mitico Kakuei Tanaka, negli anni '70) critica la magistratura giapponese a proposito, Berlusconi a sproposito. La magistratura giapponese NON E' INDIPENDENTE, quella italiana sì. Ovviamente molti voi la penseranno diversamente, ma io mi riferisco all'aspetto formale: in Italia la Costituzione ha previsto, e sinora nessuno si sogna di abolirlo, il Consiglio Superiore della Magistratura, organo supremo di "autocontrollo". In Giappone no. Per cui la magistratura "dipende", in tutto e per tutto, dal governo ed in particolare dal Ministero della Giustizia. Nomine, trasferimenti, provvedimenti disciplinari: tutto fa capo al ministero. Aggiungete il fatto che in questo paese non esiste l'immunità parlamentare (o meglio: i parlamentari sono "immuni" solo quando il Parlamento è in sessione. Quando il Parlamento è "chiuso", i parlamentari sono arrestabili. E infatti il povero Tomohiro Ishikawa, l'ex portaborse di Ozawa la cui fedeltà era stata premiata con una candidatura blindata, il cui mandato d'arresto era stato firmato il 12 dicembre, è stato arrestato il 7 gennaio, quando il Parlamento era ancora in ferie...)e capirete come sia facile "interferire", e forse "sovvertire", sullo scenario politico.
A questo punto però direte: benissimo, ma al governo ora c'è il Partito Democratico...se è vero quello che dici, come mai i procuratori stanno prendendo di mira proprio gli esponenti più in vista del partito al governo? Allora la magistratura giapponese di fatto non solo è "indipendente" , ma anche coraggiosa...
Ineccepibile osservazione. Ma il punto è che il PD giapponese (a differenza di quello italiano, nato con altre premesse) rappresenta davvero una novità. In tutti i sensi. Innanzitutto, è la prima volta che va al governo. E un po' per scelta, un po' per inesperienza, un po' per questione di "tempi tecnici", non ha ancora potuto - forse voluto - esercitare appieno l'annunciato "spoil system". O meglio, ha preferito cominciare da altri settori, considerati prioritari: l'economia, la politica estera, la sanità e gli affari sociali. Nel settore giustizia Hatoyama - e questa è una prova che non teme più di tanto la magistratura - si è limitato a nominare un ministro integerrimo e di alto profilo, l'avvocato e paladina dei diritti umani Keiko Chiba. La quale a tutto pensa - compresa la via migliore per abolire la pena di morte, cominciando, intanto, dall'applicare la moratoria di fatto alle esecuzioni - fuorchè ad "addomesticare" la magistratura. La quale è ancora rappresentata, soprattutto per quanto riguarda i procuratori generali, da uomini del passato "regime". E' dunque assolutamente logico e "politicamente" comprensibile che questi procuratori, nominati e favoriti in passato, preoccupati (forse senza motivo) per il loro futuro, siano oggi "sensibili" alle pressioni dei vecchi leader politici del partito liberademocratico, che vedono nella "via giudiziaria" una delle poche, forse l'unica, chance di sovvertire la scelta dell'elettorato e tornare al governo. Tutto questo va fatto, se va fatto (ma non si farà) in fretta: entro i prossimi sei mesi. A luglio infatti si vota per metà del Senato, e se Ichiro Ozawa manterrà la promessa di vincere anche queste elezioni il controllo del Parlamento del Minshuto diverrà assoluto. Non solo non ci sarà più bisogno dei due piccoli partiti che assieme al Partito Democratico formano il cosiddetto "Ulivo a mandorla" (Partito Socialdemocratico e Nuovo Partito del Popolo), ma è molto probabile che a quel punto la "Balena Gialla", il Jiminto, finisca per spaccarsi/sciogliersi, dando vita ad una nuova (e benvenuta) formazione.



A mio avviso, Ozawa la spunterà ancora una volta. Certo, è difficile solidarizzare con il personaggio. Eroi e vittime normalmente debbono essere belli, simpatici, giovani e possibilmente biondi.Ispirare fiducia, odorare di onestà, se non santità. Ozawa è esattamente il contrario di tutto ciò: smaneggione, arrogante, saccente, voltagabbana. Secondo un recente sondaggio su una rivista giapponese, di gran lunga il più "antipatico" personaggio politico. A differenza del "furbetto" Horie-mon, il giovane tycoon osannato (e poi abbandonato) dall'ex premier Koizumi che dopo aver tentato di scalare l'establishment finanziario dell'Impero è stato arrestato, gettato in isolamento per sei mesi e poi condannato a sei mesi di prigione in un processo farsa che in Italia non avrebbe superato la fase istruttoria nemmeno ai tempi di Di Pietro, non è nè giovane, nè "cool". Ma la giustizia , qui come ovunque, dovrebbe prescindere dall'abito, dall'aspetto e dall'"odore". Se uno non è un santo, non è detto che sia un delinquente. E se un "reato" viene commesso - e reiterato - da più persone (come nel caso in questione, che riguarda il finanziamento "privato" dei partiti e dei singoli politici) la giustizia deve perseguirli tutti. Oppure fare come fa il nostro Presidente del Consiglio: depenna il reato (vedi il falso in bilancio). Finchè la barca va.
Per ulteriore, utile approfondimento (in giapponese...)

http://opinion.infoseek.co.jp/article/721