domenica 4 ottobre 2009

Fatevi un giro a Mie, vale la pena



A Mie, una delle prefetture della penisola di Kii (dove c'è il famoso tempio di Ise culla dello shintoismo) non bisognerebbe andarci solo per vedere il Gran Premio di Suzuka. Vale la pena di passarci un paio di giorni. Da Nagoya c'è il "superview" Nanki, lento ma gradevole, oppure in macchina calcolate 2-3 ore.

L'attrazione più importante è Kumano, che con il suo "antico cammino" (熊野古道, 170 chilometri di sentiero, una specie di Santiago de Compostela che i pellegrini shinto di un tempo compivano in dieci giorni e che ancora oggi si snoda tra stupendi boschi, vallate e montagne, ahimè spesso interrotto dalla folle cementificazione degli anni '50 e '60) è entrato nel Patrimonio Universale dell'Umanità dell'Unesco e una bellissima costa che vi porta fino a Wakayama (ovviamente è bene tenere lo sguardo fisso a sinistra, verso la costa, perchè se girate a destra il panorama è il solito, sventurato e deprimente scenario texano, con banners commerciali, combini e casette di plastica e alluminio.

Una parte del "vecchio cammino" la si può percorrere anche in barca: 5 mila yen per 4 ore di discesa sulle tranquille acque del fiume, succulento e abbondante bento compreso.




E non dimenticatevi di assaggiare le "sanma" affumicate. Sono in vendita dappertutto, e come mandarini (o mandaranci? non ho ancora capito come si traduce in italiano "mikan") e ortaggi vari sono offerte al pubblico sulla fiducia: le prendi e lasci i soldi in una scatoletta. Fantastico.
Le aragoste, "ise-ebi" invece sono un po' più costose e non le ho viste in vendita disattesa....sono ottime, ma se le fanno pagare

A Kumano, udite udite, si parla italiano. Il sindaco, Kanji Kawakami, già al suo terzo mandato, è stato tre anni in Italia presso l'Ambasciata Giapponese e poi c'è una certa Kuniyo (si pronuncia "coniglio", ci tiene a far sapere) che dopo aver vissuto anche lei qualche anno in Italia adesso insegna la nostra lingua e la nostra cultura presso il centro culturale cittadino.

Pur essendo, come dire, di "passaggio", abbiamo avuto la fortuna di assistere ad uno dei "matsuri" (festival) più antichi e "sentiti" del Giappone (che "mitologicamente" è nato proprio in questa zona, come risulta dal Nihon Shoki). Si tratta dell'Hana o-iwai", che si festeggia il 2 ottobre.


La gente del villaggio issa su una roccia un piccolo mikoshi e poi lo cala, tra ondeggiamenti vari, verso il mare, utilizzando una corda di paglia di riso di oltre un chilometro pazientemente confezionata dalle donne (sempre loro) del villaggio. Purtroppo la corda ieri si è impigliata su un camino e c'è voluto un po' di tempo - anche a causa dell'abbondante sakè che in questi casi comincia a scorrere fin dalla mattina - per restituire dignità, e si spera efficacia, a questa antica tradizione di sano e allegro paganesimo.



Colgo l'occasione per consigliare la lettura del Nihon Shoki, esistono ottime traduzioni, anche se non (mi sembra, in italiano) ed è davvero divertente. Altro che Iliade e Odissea. I kami che hanno "fondato" il Giappone si divertivano come pazzi e ai tempi dei tempi doveva essere uno spasso "vivere" da queste parti. ne facevano di tutti i colori. Altro che Department H.
Guardate queste vignette animate, che indicano le tre scene "fondamentali" della "yamatogonia" indigena. Nell'ordine:
Izanami e Izanagi che creano la prima isoletta dell'arcipelago da una goccia di fango cosmico
(versione edulcorata, pare ce ne fosse un'altra che invece si riferiva ad una goccia di sperma, frutto del primo imperiale incesto)

L'impertinente Susano-o affronta il drago Ya-mata Orochi

La conturbante Ame-no-Uzume balla davanti alla caverna dove si è richiusa, offesa, la dea del sole, Amaterasu.

il tutto tratto da questo ottimo sito giapponese:
http://www6.pref.shimane.jp/kodai/en/shinwa/a_susano/sa_1.html

A Kumano inoltre, la gente è molto aperta. Stanco e sudato, ho deciso di farmi un bagno, prima di rientrare a Tokyo. Una signora con un bambino che giocava sulla spiaggia si è preoccupata del fatto che non potevo farmi una doccia e pensate un po', mi ha invitato a farla nel suo giardino. Lei ed il marito, Kei,si sono trasferiti qui da Kyoto, stufi della vita di città. Lui ha trovato lavoro in una cooperativa di pescatori (non delfini!!!!) lei fa la casalinga e si occupa dei due loro stupendi bambini. Non navigano nelll'oro, ma la sfangano. E non rimpiangono la città. Grazie dell'ospitalità!

3 commenti:

Godai ha detto...

Ciao Pio.
Ho cercato una versione in italiano del Nihon Shoki ma non ho trovato niente.
Sai dirmi almeno la casa editrice?
Grazie mille.

Robe-chan ha detto...

Yappari, il vero Giappone si trova al di fuori delle grandi metropoli. Fai bene ogni tanto a farti queste "Flebo" che rinvigoriscono il tuo amore per la terra di Yamato.
Io ho comprato il Kojiki (Vecchie cose scritte) di Ono no Yasumaro nella traduzione di Mario Marega. Me lo porto dietro dai tempi dell'Universita'... ^__^

Slow Cooking Recipes ha detto...

Hi great readingg your blog