domenica 2 dicembre 2007

In caso di arresto.....istruzioni per l'uso 1.

Quanto segue è stato vissuto in...seconda persona. Nel senso che ho seguito il caso da molto vicino. Primo perchè la moglie (giapponese) del mio collega (svedese) l'unica ad essere stata avvertita dell'arresto, non sapeva cosa fare, secondo perchè avendo da sempre interesse in questo settore (sono laureato in legge e sono arrivato in Giappone, inizialmente, come procuratore legale per un dottorato in procedura penale internazionale). A parte i nomi, tutte le informazioni sono assolutamente accurate e di prima mano.
Il mio collega (d'ora in poi lo chiamerò SX) è stato fermato verso le 10 di sera di mercoledì scorso, 28 novembre, Il caso vuole che, poco prima di iniziare la sua (dis)avventura, aveva assistito alla proiezione del fil "Confessioni di un cagnolino" di Gen Takahashi, al press club, un film in cui si parla dello strapotere della polizia e l'assenza, nei fatti, di qualsiasi garanzia per gli imputati, in caso di arresto.
I fatti sono semplici. E le versioni fino ad un certo punto coincidono. SX uscito dal Club, fa quattro passi a piedi e poi prende un taxi. Il tassista, mentre era ancora fermo, gli urla/sussurra/ (non si sa) "no sumoking". Il mio collega gli risponde qualcosa tipo "no problem" (non ha mai fumato in vita sua). Ma il tassista - evidentemente poco contento di tirar su un gaijin - continua a parlargli in giapponese, facendogli capire che non ha nessuna intenzione di proseguire la corsa. Nemmeno SX, che infatti esce dal taxi e ne ferma un altro. Il primo conducente si avvicina al nuovo taxi e comincia a a confabulare. Qui le versioni prendono strade diverse. Sx sostiene di aver cominciato ad insultare il primo tassista e (forse, non ricorda) aver preso a calci la sua vettura. Il tassista - e la polizia che nel frattempo era stata chiamata dal secondo tassista - sostiene invece che SX è passato dalle parole ai fatti e che gli ha tirato almeno 3 cazzotti, lasciandogli dei lividi e facendo uscire del sangue dalla bocca.
La polizia arresta SX, lo ammanetta e lo porta al commissariato più vicino, quello di Tsukiji. SX viene perquisito, fingerprintato, fotografato e sbattuto in una cella frigorifera (nelle celle non c'è riscaldamento) dove ci sono altre 4 persone. Riesce a telefonare alla moglie, ma non perchè glielo permettono, semplicemente perchè riesce a fare il numero dal suo cellulare, prima che glielo sequestrino. Alla moglie riesce solo a dire "I got arrested, Tsukiji police". Siamo oltre la mezzanotte. La moglie (invece di telefonare ad un avvocato) si precipita a Tsukiji, e ovviamente la fanno aspettare fino alle 7 di matttina, dicendole che non c'è nessuno autorizzato a parlare. Nel frattempo, SX viene interrogato per tre ore di fila, mandato a dormire, svegliato dopo un'ora e reinterrogato. Roba da Guantanamo.
Segue 2

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