sabato 26 settembre 2009

HO VISTO LA MATTANZA



Sono appena tornato da Taiji. Ho visto la mattanza. Stavolta i delfini li hanno lasciati perdere, troppa pressione internazionale. Si sono accontenati di scannare una ventina di "gondo kujira" (pilot whales) , come chiamano qui i delfini globicefali, un po' di tursiopi e un paio di orche marine. Insomma un bel gruppo di "maiali del mare" , come i giapponesi chiamano i delfinidi.
Li hanno radunati nella baia di Hatagiri, visibile dalla strada statale e poi, all'alba del giorno dopo, li hanno uccisi. Tutti tranne un'orca, che pare abbia passato la selezione e sia già in viaggio per chissà quale acquario, dicono alle Bahamas. Uno di questi cetacei può fruttare, ai pescatori, fino a 150 mila euro. Ecco il vero motivo per cui continuano questa crudele, inutile mattanza.




A Tokyo ho finalmente incontrato Rick O'Barry, il "papà" di Flipper. Ora ha quasi settan'anni e va in giro per il mondo a "salvare" i delfini. Qui in Giappone lo considerano un "ecoterrorista", come quelli di Greenpeace, ma lui sta bene attento a non violare la legge.




Sono le autorità giapponesi, in realtà, a violare la legge. Mettendo cartelli e barriere di filo spinato per ostruire ogni via di accesso al "covo", la baia del macello. Lo fanno abusivamente, perchè tutto quel lato di costa è parco nazionale, publico demanio e nessuno può arbittrariamente chiuderlo al pubblico. Ma questo le autorità lo sanno bene e infatti quando ci siamo andati noi non hanno battuto ciglio quando abbiamo scavalcato le ringhiere, non senza esserci prima inchinati, in perfetto stile, difronte ai divieti. La forma va rispettata, no?

Rispetto all'ultima volta che c'ero andato, una decina di anni fa, la situazione è cambiata molto. Oramai la mattanza è diventata uno sporco affare, la tradizione culturale non c'entra più nulla. La carne di delfino, che pochi in realtà mangiano, è sparita dagli scaffali ed è ammucchiata, senza etichetta, in un paio di depositi nascosti. Qualcuno sospetta che venga poi spacciata per carne di balena, che costa molto ddi più. Io sono riuscito a procurarmene un pacchetto (mandando un mio amico giapponese a comprarla) e ora penso di portarla ad esaminare. Primo per vedere che carne è, secondo per vedere se davvero, come giudicano gli ambientalisti, contiene alti dosi di mercurio.

Il servizio che ho realizzato, grazie soprattutto alle bellissime foto di Rob, un fotografo agile e coraggioso (si è arrampicato, di notte, su una rupe a picco sulla baia, braccato da un paio di pescatori inferociti) è uscito oggi in Italia, sull'Espresso.
Ho fatto anche un servizio su Sky ma non so se è già visibile sulla homepage.





Stasera anteprima di THE COVE, il film realizzato da Rick O'Barry grazie alla generosità del magnate Jim Clark, il padrone di Netscape e, indirettamente, di You Tube. Grazie ad un fantastico budget (5 milioni di dollari) e a materiale sofisticato (telecamere termiche e montate a bordo di elicotteri radioccomandati) hanno, per la prima volta, svelato il segreto della "cala maledetta": THE COVE! Ecco il trailer



Domani forse torno a Taiji, stavolta per aiutare gli amici della Ocean Preservation Society a realizzare un'appendice sul pericolo mercurio. Hanno visto che mi so muovere "in zona" e mi hanno "arruolato" per il week end. Mi pagano pure per cui ho deciso di andarci...