martedì 15 aprile 2008

Il Papa a Washington, Berlusconi a Palazzo Chigi, Bertinotti fugge in Nepal

Non poteva andar peggio. Non si sa se ridere o piangere. Mentre il Giappone diventa un "paese normale", Zapatero mette al guizaglio la Chiesa e gli Stati Uniti sperano nella resurrezione democratica, l'Italia precipita nel buio.   Non contano granchè, ma persino nel Parlamento giapponese una manciata di comunisti ci sono ancora. In Italia no. Spariti, evaporati, assieme ai loro antenati e succedanei, i socialisti.  La maggior parte si sono suicidati, i pochi sopravvissuti sono stati massacrati dal bipolarismo veltruschista. Saranno stati arruffoni, arroganti e anche un po' (tanto) coglioni, ma l'idea che nel nostro parlamento il leader più a sinistra sia oramai Veltroni e che Casini abbia salvato il paese (per ora)  dall'inciucio  fa un po' tristezza, per usare un eufemismo. 
E adesso? Torniamo tra le montagne, a fare la Resistenza? O andiamo tutti in Nepal, dove il partito comunista maoista, trionfatore alle elezioni, ha offerto a Bertinotti la direzione dello Zoo di Katmandu e canne gratis per tutti coloro che si presentano alla frontiera dichiarando di aver votato PD, ma di essersene pentiti? 
Il bello è che qualcuno, e chissà che non abbia ragione, mormora già: "e se fosse davvero l'uomo della Provvidenza? E se riuscisse davvero a tirarci fuori dal pantano?" Magari hanno ragione. Silvio ce la fa. Buono sballo a tutti.

lunedì 14 aprile 2008

E' finito l'unipolarismo USA?

Dopo la Chiesa, sembra stia saltando anche l'unipolarismo Usa che dalla fine della guerra fredda si era, nostro malgrado, imposto nel mondo. A sostenerlo è Parag Khanna, lo storico Usa che negli ultimi anni ha superato - per autorevolezza e precisione nei giudizi - Francis Fukuyama, il famoso autore di "Fine della storia", oramai alla deriva neocon con punte di neo-crociatesimo.
Nel suo "The second world: empires and influences in the new global order" (Random House, 2008) Khanna sostiene che per la prima volta nella storia la "pax americana" viene "minacciata" dall'emergere di altre superpotenze (Cina ed Europa, per ora). L'Europa è vista come la favorita: primo perchè è destinata a guadagnare dalle tensioni - sempre più numerose e pericolose - tra Usa e Cina, secondo perchè dopo il declino degli anni '80 e '90 il "vecchio continente" è tornato forte, vitale e creativo. Il mercato europeo è il più vasto del mondo, la tecnologia europea è sempre più quella di "riferimento", l'euro sta sconfiggendo il dollaro, al punto che perfino i produttori di petrolio aderenti all'OPEC stanno valutando l'ipotesi di passare all'euro come valuta di riferimento per le transazioni. Molto interessanti i veri contributi grafici. In particolare, quello sull'evoluzione del PNL delle varie "potenze" all'interno del PNL mondiale. Nel 1987 il PNL degli Stati Uniti rappresentava il 21.52 di quello mondiale, con il Giappone (8.25%) in seconda posizione, seguiti, nell'ordine, da Cina (5.2%) Germania (5,07%) Gran Bretagna (3.89%) India (3,86%) Francia (3.82) Russia (3,68), Nel 1007, vent'anni dopo, gli USA sono ancora in testa, ma la classifica è molto cambiata. Usa 19,31%, Cina 15,82%, India 6,43%, Giappone 6,13%, Germania 3,73%, Gran Bretagna 3,14%, Francia 2,85%, Russia 2,65%. Facile immaginare quale sarà la "classifica", tra altri vent'anni.

Tanto per la precisione: "siamo" in minoranza!

"Per la prima volta nella storia, abbiamo perso il primo posto". Così un paio di giorni fa, si esprimeva a Radio Vaticana Monsignor Vittorio Formenti, il "Pepoli" del Papa.
La situazione, dal punto di vista della Chiesa, è infatti drammatica: i cattolici (in assoluto, non quelli praticanti) oramai rappresentano "appena" il 17,4% dei credenti nel mondo intero, contro il 19,4% dei musulmani. E la "forchetta" è destinata a crescere, visto che i cattolici continuano a scendere, mentre i musulmani a salire. L'insigne statistico, a differenza del buon Pepoli che da "laico" può permettersi qualche libertà, non ha suggerito alcuna soluzione. A sentire in giro, una potrebbe essere che l'attuale inquilino prendesse in considerazione una delle due ipotesi: abbandonare il suo oscurantismo o dimettersi. Ad allontanare i credenti dalla Chiesa non sono certo i vecchi insegnamenti di Cristo, tutt'ora più che validi, ma l'interpretazione che attualmente ne dà il "pastore tedesco".