giovedì 22 ottobre 2009

Disgustato



DA REPUBBLICA DI OGGI
Maxi inchiesta sull'operato dell'Agenzia per l'ambiente con 63 indagati, tra loro la presidente
del Consiglio regionale: "Mi è crollato il mondo addosso. Ancora non riesco a crederci"
Napoli, inchiesta su appalti e assunzioni
Lady Mastella allontanata dalla Campania
Trovato un file con oltre 650 nomi di 'raccomandati' e dei loro sponsor politici

NAPOLI - Scoppia lo scandalo dell'Arpac e coinvolge anche la presidente del consiglio regionale, Sandra Lonardo Mastella. Secondo la procura di Napoli, all'Agenzia regionale per l'ambiente le assunzioni clientelari, messe nero su bianco in un file, sono state per lungo tempo la norma. Nell'inchiesta sono indagate ben 63 persone (25 le misure cautelari), ma il provvedimento più eclatante assunto dal gip è il divieto di dimora in Campania e in sei province limitrofe (Latina, Frosinone, Isernia, Campobasso, Foggia e Potenza) per la presidente del consiglio regionale Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, leader dell'Udeur, ex ministro ed attuale eurodeputato eletto nel centrodestra.


Certo ne abbiamo viste, sentite e sopportate tante, ma leggendo questo articolo (http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/napoli-mastella/napoli-mastella/napoli-mastella.html) mi sono davvero indignato e umiliato di appartenere a questo paese corrotto, arrogante e deficiente, capace di guizzi alla Ferrari, ma incapace di scrollarsi di dosso lo sciatto feudalesimo nel quale si è impaludato oramai da secoli. Questa umiliante rassegnazione, questo vile mugugno incapace di trasformarsi in azione, questo letale letargo dal quale assistiamo in silenzio alla perdita di diritti e garanzie che avevamo dato per acquisiti e nel corso del quale stiamo trasformandoci da "cittadini" consapevoli a impotenti (e sempre più pezzenti) "consumatori", è qualcosa di cui noi italiani dobbiamo, francamente, vergognarci. Penso che al momento, non ci sia ALTRO stato, tra i 212 registrati all'ONU, dove un premier possa fare e dire quello che fa e dice Berlusconi e dove un presidente di consiglio regionale in carica, sottoposto a domicilio coatto e spedito al confino, non abbia ancora ritenuto di dimettersi.
Forse è davvero ora di fare qualcosa? Il 5 dicembre organizziamo qualcosa?
Nel frattempo, condoglianze, a noi tutti. Siamo diventati la barzelletta del mondo. Se non la feccia.