Tutto fa brodo. Così dopo aver mandato a casa un po' di gente, offerto la cassa integrazione a iosa (tanto paga lo stato) e aggravato ulteriormente i turni (vedrete che di questo passo passeremo dal Paese dei Fannulloni a quello del Karoshi...) di piloti e assistenti di volo, l'Alitalia procede al taglio di tutti i costi superflui.
Compresi gli stuzzicadenti. Era un po' di tempo che alla richiesta di uno stuzzicadenti, i poveri assistenti di volo si arrampicavano sugli specchi: "sono finiti", "Non li hanno caricati" etc etc. Piccole bugie inmposte dall'alto, evidentemente, sopratutto nei confronti dei clienti giapponesi, che senza stuzzicadenti e umeboshi non si sentono tranquilli.
Finalmente la verità: un comandante mi ha confermnato che il "taglio" è ufficiale, ed il risparmio, dice la società, consistente. Sarebbe divertente andare a vedere chi li forniva e quanto costavano, in effetti.
Comunque non disperate: le hostess giapponesi ne portano sempre un po' nella loro borsetta. Stupendo.
Ci vorrebbe il buon Tucci. Ricordate quando, dopo un paio di "post" su questo blog, fece sparire il disgustoso "onion dressing" che era imrpovvisamente apparso a bordo, al posto di olio e aceto? San Tucci, ovunque tu sia, facci riavere gli stuzzicadenti.
venerdì 22 maggio 2009
Il Bel Paese. Insopportabile
L'Italia sta diventando davvero un paese insopportabile e questo non tanto perché a governarlo c'è Berlusconi con la sua solida maggioranza razzista, oscurantista e clericale, culturalmente primitiva ma al tempo stesso imbattibile nella comunicazione (vedi il recente "ratto" della Resistenza ed il geniale dirottamente del G8 all'Aquila), ma anche e soprattutto per la mediocrità della sua opposizione. E della stampa che dovrebbe sostenerla. Un'opposizione stralunata, ipnotizzata, senza più coraggio né passioni, nè senso del ridicolo. Basta leggere i giornali di questi giorni, specie Repubblica, o ascoltare le dichiarazioni di Franceschini e degli altri leader "democratici". Che 40 anni fa stavano a Valle Giulia, a fare le stesse cose degli studenti "delinquenti" di oggi a Torino, ma che oggi urlano all'untore, alla provocazione, alla necessità di isolare i "violenti". Ma de che? La cosa più abominevole è l'ipocrisia della stampa, e non quella di destra...quella di "sinistra"!
Ecco come analizza magistralmente la questione Francesco Raparelli, su Unirot, in un articolo che avrei preferito leggere sul "mio" giornale, "il manifesto"...e che volentieri ospito qui di seguito **
"Quando è esplosa la rabbia degli studenti greci, al seguito dell'omicidio del povero Alexis (vi ricorda qualcosa??), Ilvo Diamanti ha scritto per Repubblica analisi per nulla banali sul tratto comune della nuova generazione in lotta: dalla Francia all'Italia, dalla Grecia alla Spagna ‒ parafrasando le parole di Diamanti ‒ una generazione estranea al patto sociale alza la testa e pretende di riavere indietro il futuro che la precarietà le ha sottratto. Nelle scorse settimane, mentre in Francia venivano sequestrati i manager, Bernardo Valli ha dedicato pagine importanti all'anomalia d'oltralpe. Il radicalismo francese è una sorta di modello da coccolare per la sinistra italica, sempre utile per ricordare a Berlusconi che anche la destra neocon più raffinata, quella di Sarkò, è tutt'altro che al sicuro. Poi Londra e l'assedio della City: per la prima volta capita di leggere Ezio Mauro e Massimo Giannini che si spingono a giustificare la rabbia anti-banche. Certo entrambi
condannano la violenza, ma ratificano la necessità di un nuovo patto sociale contro la crisi. Aggiungo infine un elemento non marginale. L'Italia è un paese in cui le sue sinistre celebrano da quasi mezzo secolo i fasti del sessantotto studentesco. Un sessantotto senza operai e senza rivoluzione, indubbiamente, educato e pieno di buona società, comunque anno straordinario e senza pari. Nel sessantotto romano spicca un'esperienza che nessun politico della sinistra italica ha mai ripudiato: Valle Giulia.
Quanto accaduto ieri a Torino non si discosta molto, nella sostanza materiale, dai fatti di quarant'anni fa, così come, seppur con molte differenze, dalle rivolte greche e francesi. Ma ripercorriamo, fuori dalle menzogne giornalistiche, gli eventi torinesi. Almeno 10.000 studenti si mettono in corteo, giunti da tutta Italia, oltre che dalle facoltà torinesi. Desiderio condiviso da tutti è quello di violare la zona rossa, per dire basta a città militarizzate e per opporsi alle riforme universitarie. Migliaia di studenti dell'Onda hanno messo da parte la paura, quella propria della solitudine, e con il coraggio intenso dell'esperienza collettiva hanno provato a camminare, nonostante la polizia in assetto antisommossa cingesse d'assedio il castello del Valentino. Scudi di plexiglass e caschi a proteggere la propria testa dai tonfa. Poi le cariche, già violente il giorno prima. Manganelli, ma soprattutto tanti lacrimogeni, quelli al Cs di genovese memoria, come Mortola. Poi la difesa, agita tutti assieme, senza alcuna separazione tra buoni e cattivi. Immediata la gestione giornalistica: no global e violenti prendono l'Onda in ostaggio. Corriere e Repubblica sostanzialmente omogenei, per la prima volta da settembre.
Occorre dirlo a voce alta, in questo paese di razzisti e codardi, migliaia di studenti dell'Onda hanno alzato la testa, nei confronti di chi alla contrattazione sociale ha sostituito l'autoritarismo. Dopo mesi di lotte gli studenti italiani hanno ricevuto porte chiuse e manganelli. Da che parte sta la violenza, quella vera, quella del potere cieco e sordo? Ieri a Torino c'era solo indignazione, forte e ragionevole.
**alla fine è uscito su IL MANIFESTO, due giorni dopo. Meglio tardi che mai.
Gomennasai
Come dire? GOMENNASAI!
ho passato un periodo un po' così...avanti e 'ndre per l'Italia e poi e poi...ho cominciato a scrivere il mio famoso libro....che ovviamente non vedrà mai la luce ma intanto ho scritto l'indice e mi dicono che questo è già tanto...
Mi dispiace aver abbandonato questo blog e volevo solo avvertire i miei pochi ma assidui lettori che ...sono tornato!
Presto sarò di nuovo attivo...oggi mi limito a comunicare che non sono morto!
ho passato un periodo un po' così...avanti e 'ndre per l'Italia e poi e poi...ho cominciato a scrivere il mio famoso libro....che ovviamente non vedrà mai la luce ma intanto ho scritto l'indice e mi dicono che questo è già tanto...
Mi dispiace aver abbandonato questo blog e volevo solo avvertire i miei pochi ma assidui lettori che ...sono tornato!
Presto sarò di nuovo attivo...oggi mi limito a comunicare che non sono morto!
Iscriviti a:
Post (Atom)