Non aveva detto niente a nessuno. Nemmeno ai compagni di lavoro. Dopo tre anni di contratti "a tempo", aveva ricevuto la notizia del licenziamento. Lui ha fatto finta di nulla. Ha continuato a lavorare. Fino a stamane, quando ha finito di assemblare, nellal fabbrica "modello" di Fujimatsu, la sua ultima Prius. Poi, invece di andarsene a casa, è salito a bordo della vettura, ha sigillato le porte dal di dentro con del nastro adesivo e si è suicidato. Ha scelto il modo più semplice ed efficace, quello più in voga al momento in Giappone. Acido sufidrico. Basta ingerirne un po' sciolto in una bibita e si sviene all'istante. E non ci si risveglia più.
Al momento di scrivere, le 5 di pomeriggio, nessuna agenzia ha ancora battuto la notizia, eppure è avvenuta alle sei di mattina.Io l'ho avuta tramite un mio amico che fa il sindacalista alla Toyota, ma in un fabbrica diversa, quella di Tsutsumi. Per ora, ho trovato conferma solo in un trafiletto sull'edizione locale dello Yomiuri. Da cui deduco: la notizia è vera. E mi domando: ma perchè non rimbalza, come dovrebbe, sulla stampa nazionale e i media stranieri? Vedremo nelle prossime ore.
L'operaio suicidatosi era, guarda caso, un lavoratore precario. Al suo ultimo contratto. Dopo quasi tre anni di lavoro alla catena di montaggio, pare fosse al suo ultimo giorno di lavoro. Il fatto è successo nella fabbrica di Fujimatsu, dove si assemblano le Previa e le Prius, fiore all'occhiello della Toyota.
venerdì 12 marzo 2010
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