sabato 11 dicembre 2010

Nuovo blog sull'Espresso

Cari tutti, volevo informarvi che da alcuni giorni ho un nuovo "blog d'autore" sulla home page dell'Espresso.
questo è l'ultimo post..."Kan bastonato"

http://demilia.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/12/11/kan-bastonato/

Cercherò di mantenere in vita anche Giappio, che tuttavia sarà molto più "personale", dedicato ad eventi e considerazioni più "privati".

Per il resto, vi invito a frequentare gli altri blog. Quello appena citato dell'Espresso e quello, storico, del Manifesto

"dal Giappone con furore"
www.ilmanifesto.it

domenica 5 dicembre 2010

Bunga bunga, ma non solo

"Feckless, vain and inefficient":, "Irresponsabile, vanesio e inefficiente". Così l'ex incaricata d'affari dell'Ambasciata Usa a Roma, Elizabeth Dibbie (nominata da Bush...), definiva, nel giugno 2009, alla vigilia del G8 dell'Aquila, il nostro Presidente del Consiglio. Ma non si parlava solo di bunga bunga e giudizi caratteriali. Ecco il testo integrale del dispaccio "Intercettato" da Wikileaks,pubblicato dal quotidiano "THE GUARDIAN", tradotto in italiano. Buona lettura e complimenti alla Dibbie. Fossero tutti come lei, i diplomatici Usa, di cazzate gli americani, in giro per il mondo, ne avrebbero fatte di meno

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1

Il sito del Guardian ha pubblicato il testo della relazione dell’incaricata d’affari dell’ambasciata USA Elizabeth Dibble dedicata a Silvio Berlusconi di cui erano state anticipate alcune frasi nei giorni scorsi. È un documento del 9 giugno del 2009 destinato al presidente Barack Obama prima della visita a Washington del PresdelCons italiano.

1. Signor Presidente, il suo incontro col Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi cade in un momento in cui i suoi consiglieri più vicini temono che l’Italia stia perdendo la credibilità e influenza di cui ha goduto a Washington sotto la precedente amministrazione. In effetti, mentre l’Italia è stata un solido partner e alleato in quasi tutte le oprazioni guidate dagli Stati Uniti nel mondo dalla fine della Guerra Fredda, le debolezze politiche interne e i guai economici stanno affievolendo la sua influenza internazionale. L’Italia continua ad appoggiare il nostro impegno in Afghanistan, Libano, Iraq e nei Balcani, ma le sue istituzioni diplomatiche, militari ed economiche, a cui il governo Berlusconi e i suoi predecessori hanno sottratto risorse, sono molto affaticate.

Berlusconi e il suo governo hanno cercato di compensare la povertà di investimenti nei suoi strumenti di forza nazionale presentando l’Italia come un mediatore e interlocutore con i protagonisti difficili delle maggiori tensioni internazionali. Questo ruolo autonominato qualche volta ha complicato le iniziative internazionali. Sull’Iran, per esempio, il ruolo italiano durante il precedente governo aveva dato a Teheran l’impressione che la comunità internazionale fosse divisa. Più di recente le azioni del governo hanno dato alla Russia un palcoscenico europeo per sfidare gli interessi della Nato sulla sicurezza in Europa.

Berlusconi si presenterà certamente come la migliore speranza per moderare i comportamenti russi e cercherà da lei dei segnali che gli diano il mandato di parlare a nome dell’Occidente. Cercherà anche di usare la presidenza italiana del G8 per affrontare temi ben al di là degli obiettivi e capacità dell’organizzazione. Dobbiamo scoraggiare entrambe le tentazioni. L’Italia ha una voce importante nella comunità euroatlantica, ma i suoi sforzi si sono mostrati costruttivi solo quando intrapresi in coordinamento con gli Stati Uniti egli altri alleati maggiori.

2. La nostra relazione con Berlusconi è complessa. A parole è filoamericano e ci ha aiutato a sviluppare i nostri interessi su molti piani in un modo e una dimensione che il governo precdente non era intenzionato o capace di perseguire, sia dal suo ritorno al potere la scorsa primavera che nei suoi precedenti governi. Nei suoi primi 90 giorni ha approvato la creazione di una controversa base statunitense che era stata bloccata da un’inerzia diplomatica e un’opposizione politica antiamericana; ha eliminato le opposizioni alla presenza di truppe italiane in Afghanistan; e ci ha permesso di installare due o tre comandi Africom in Italia. Allo stesso tempo, ha criticato la difesa missilistica, l’allargamento ella Nato e il sostegno all’indipendenza del Kosovo definendole provocazioni americane nei confronti della Russia.

Ha sostenuto che il colpo militare di Putin in georgia fosse necessario per porre fine allo sterminio di innocenti causato dal presidente georgiano Saakashvili. Mostra un’esagerata sicurezza di sé bsata suna solida e stabile popolarità politica che lo ha reso sordo a ogni dissenso. Lo stretto controllo che esercita sul suo governo e sul suo partito impedisce al suo staff di dargli informazioni spiacevoli Il suo stile di governo non ortodosso, assieme alle sue frequenti gaffe verbali e agli scandali da prima pagina (comprese le liti pubbliche sui suoi pretesi dongiovannismi) hanno portato molti, anche nel governo degli USA, a ritenerlo inetto, vacuo e inefficace come leader europeo moderno.

3. Nonostante i suoi difetti personali, emarginare Berlusconi limiterebbe i livelli di cooperazione con un alleato importante. Berlusconi è uno dei politici che dura da più tempo in Europa e la sua popolarità in Italia garantisce la sua influenza del panorama politico italiano dei prossimi anni. Ha fatto terminare il periodo dei governi italiani inefficienti e deboli che hanno afflitto questo paese dalla fine della Seconda guerra mondiale. Quando è stato coinvolto con efficacia, ha dimostrato la volontà di assumere provvedimenti, anche impopolari, in linea con i nostri, incluso il sostegno all’espansione del ruolo della NATO in Afghanistan e all’entrata della Turchia nell’Unione Europea.

Quando viene ignorato, tende a ritagliarsi un ruolo visibile e spesso poco utile per sé nel quadro internazionale. Avere a che fare con Berlusconi, comunque, richiede un buon equilibrio e una buona coordinazione con lui e con i suoi principali consiglieri e al tempo stesso occorre evitare di dare l’impressione che egli possa parlare a nome nostro con i leader più difficili del mondo.

4. In Italia ci sono state le elezioni per il Parlamento Europeo nei giorni del 6 e del 7 giugno, che hanno confermato il Popolo della Libertà, il partito di Berlusconi, come il principale partito dell’Italia con il 35% dei consensi, molto avanti rispetto al principale partito dell’opposizione, il Partito Democratico al 26%. Anche se Berlusconi non ha un rivale competitivo nel centrosinistra, il suo partito ha mancato l’obiettivo del 40%, e ha dovuto registrare la crescita del partito xenofobo della sua coalizione, la Lega Nord. Il PdL è un partito basato sulla personalizzazione del suo leader, l’ideologia del partito è riassumibile nel “Berlusconismo”.

Il mancato obiettivo del 40% può essere attribuito alle velleità di Berlusconi, così come agli effetti di settimane di attacchi personali da parte del centrosinistra durante la campagna elettorale che hanno anche compreso illazioni su illeciti fiscali e scandali sessuali. Un effetto destinato a durare nel tempo delle elezioni sarà la crescente competizione tra PdL e Lega Nord, che ora dominano il quadro politico italiano. Le posizioni intransigenti della Lega Nord sulla sicurezza e contro l’immigrazione hanno ottenuto molta approvazione, anche se Berlusconi ha cercato di deviare il flusso di voti dalla Lega al PdL utilizzando la medesima retorica contro l’immigrazione. Inoltre, dopo questo lieve ribasso elettorale, possiamo aspettarci che Berlusconi utilizzi l’incontro alla Casa Bianca e il fatto di ospitare il G8 per mostrare agli italiani la sua importanza su scala internazionale.

5. Crisi economica
Le pratiche bancarie prudenti (qualcuno direbbe noiose) hanno consentito all’Italia di evitare il tracollo del settore finanziario. Le banche dell’Italia non si sono semplicemente impegnate sul fronte dei sub-prime, e non hanno acquistato titoli tossici che hanno causato così tanti problemi negli Stati Uniti e altrove. Ma l’Italia non è stata in grado di evitare i dolorosi effetti della recessione economica che ha seguito la crisi finanziaria. Il tasso di crescita dell’Italia, che era relativamente basso anche prima della crisi, è precipitato a causa del netto calo delle esportazioni e della ridotta domanda interna. La disoccupazione dovrebbe superare l’otto percento quest’anno e salire ancora nel 2010. Gli introiti dovuti alle imposte sono – non inaspettatamente – molto bassi. L’alto livello del debito pubblico dell’Italia e i limiti imposti dall’Unione Europea impediscono al governo di realizzare stimoli fiscali per smuovere l’economia.

6. G8
Il G8 organizzato da Berlusconi è stato segnato da un alto numero di incontri con ministri e sottosegretari insieme alla decisione dell’ultimo minuto di spostare il summit dalla Sardegna alla città dell’Aquila devastata da un terremoto, una decisione che ha sorpreso anche i suoi assistenti più fedeli. Egli e il suo cabinetto vedono nel G8 italiano più una opportunità di accattivarsi l’Egitto, la Spagna e la Libia rispetto alla possibilità di affrontare i problemi del mondo. Tuttavia, il suo desiderio di evitare che il G8 diventi secondario rispetto al G20, a suo modo di vedere, ha fatto sì che vi sia un’agenda ambiziosa che potrebbe portare a importanti contributi per il riscaldamento globale, l’Africa e lo sviluppo. Sarà desideroso di collaborare con lei per costruire una eredità di iniziative del G8 che porteranno l’etichetta dell’Italia. L’incontro del Major Economies Forum nel corso del G8, che comprenderà i leader di oltre 17 paesi che creano l’80 percento delle emissioni inquinanti su scala globale, sarà un’importante occasione per trovare un ampio consento in vista della riunione di Copenhagen a Dicembre dell’ONU sul cambiamento climatico.

7. Detenuti di Guantanamo
Berlusconi ha accolto la sua decisione di chiudere Guantanamo, e ha pubblicamente e ripetutamente sottolineato il desiderio dell’Italia di sostenere questa mossa accogliendo alcuni detenuti. Il ministro degli esteri Frattini ha confermato al ministro dellagiustizia statunitense Eric Holder le offerte dei funzionari italiani presso l’Unione Europea per negoziare un progetto di azione comune che aiuterà i diversi paesi a stringere degli accordi con gli Stati Uniti. Anche se la minoranza interna alla coalizione di Berlusconi si oppone a prendere questi detenuti, Berlusconi ha detto chiaramente che vede questo come un impegno morale nei confronti degli Stati Uniti.


8. La dipendenza dalle fonti energetiche della Russia, gli accordi poco trasparenti e molto vantaggiosi tra Italia e Russia, e un rapporto personale molto stretto tra Berlusconi e Putin hanno distorto le visioni del primo ministro a tal punto da convincerlo che buona parte delle frizioni tra Occidente e Russia siano causate dagli Stati Uniti e dalla NATO. Agendo da mediatore, Berlusconi pensa di poter riaprire il dialogo e la cooperazione tra l’Europa, gli Stati Uniti e la Russia, ma concentrandosi soprattutto sulla Russia, ritardando l’influenza della NATO sull’Ucraina e sulla Georgia, diluendo gli sforzi dell’Unione Europea per promotore la democrazia in Bielorussia, e minando l’importante ruolo dell’OSCE nel promuovere valori umani e democratici attraverso l’Europa.

Berlusconi ha pubblicamente proposto di mediare le sue relazioni con il presidente russo Medvedev e confida che lei gli darà un segnale, anche piccolo, per dimostrare il suo consenso. Invece, lei potrebbe dire a Berlusconi che noi pensiamo che i problemi di sicurezza che interessano la comunità occidentale dovrebbero essere affrontati dall’Alleanza nel pieno delle sue forze, e che gli Stati Uniti non sono preparati per scarificare alcuni valori in cambio di una stabilità nel breve periodo sulla base delle promesse della Russia di comportarsi bene. E che reagiremo – e lo stesso confidiamo farà chi condivide i nostri valori – quando la Russia oltrepassa il limite, per esempio minacciando la sovranità degli stati vicini.

9. Energia
I rapporti personali stretti tra Berlusconi e Putin e i rapporti ancora più stretti tra la società parastatale italiana ENI e quella russa Gazprom mettono spesso l’Italia in una posizione nettamente in contrasto con gli sforzi del governo statunitense di ridurre la dipendenza dell’Europa dalle fonti energetiche russe. Per esempio, il governo italiano è sostanzialmente ambivalente sui progetti che dovrebbero aiutare l’Europa a diversificare le sue importazioni energetiche, ma al tempo stesso sostiene altri progetti che aumenterebbero la presenza dell’energia dalla Russia in Europa.

L’ENI, posseduta al 30% dal governo italiano, spesso condizionale le politiche energetiche del governo e utilizza la sua influenza, attraverso il governo italiano, per bloccare i piani di liberalizzazione del mercato energetico in Europa. Tuttavia, l’Italia sta compiendo alcuni passi nella giusta direzione sostenemmo progetti che diversificheranno le sue fonti energetiche. Sarebbe utile se lei potesse portare all’attenzione di Berlusconi le preoccupazioni del governo statunitense sulla sicurezza energetica europea, enfatizzando il fatto che aumentando i flussi di gas russo superando l’Ucraina non è la stessa cosa rispetto a ricercare diverse nuove fonti energetiche e nuove tecnologie.

10. L’amministrazione Berlusconi sta cercando di riportare l’energia nucleare in Italia. Le aziende statunitensi Westinghouse e GE stanno affrontano la competizione dei rivali stranieri, in particolare della Francia, che stanno facendo pressioni sul governo italiano. È cruciale che gli Stati Uniti chiedano a Berlusconi una competizione corretta e trasparente se le aziende americane vogliono avere le giuste possibilità di puntare ai progetti nucleari dell’Italia.

11. Iran
Con un’Italia delusa dall’esclusione dal P5 più 1 [i cinque paesi membri del consiglio di sicurezza dell'ONU più la Germania, ndr], Berlusconi sottolineerà la volontà dell’Italia di essere un interlocutore tra Occidente, Israele e Iran, rivendicando le eccellenti relazioni con tutte le parti coinvolte. Potrebbe anche spingere per ottenere una revisione complessiva del modello P5 più 1. Le autorità italiane sono rimaste entusiaste dal suo impegno di avviare rapporti diplomatici diretti con l’Iran, ma non riescono a resistere alla tentazione di essere parti attive nella creazione dell’evento. Il ministro degli esteri Frattini ha lavorato a lungo per garantire una presenza iraniana all’incontro tra Afghanistan e Pakistan del 26 e 27 giugno, sperando di rivestire un ruolo nel primo incontro tra delegati statunitensi e iraniani degli ultimi decenni.

12. Libia
Berlusconi ha proseguito nella sua politica per sviluppare ed espandere le relazioni tra Italia e Libia, principalmente per arrestare il flusso di immigrati irregolari provenienti dalle coste libiche, ma anche per trarre un accesso più vantaggioso alle riserve di petrolio libico per le società italiane, come l’ENI. Come conseguenza del Trattato di amicizia tra Libia e Italia del 2008 – che ha impegnato la Libia a intensificare le misure per trattenere gli immigrati irregolari ed evitare che dalle proprie coste arrivino in Italia, e che ha anche portato a cinque miliardi di dollari di investimenti per lo sviluppo del paese – il leader libico Gheddafi andrà per la prima volta in visita ufficiale a Roma tra il 10 e il 12 giugno, poco prima della visita di Berlusconi a Washington. Come attuale presidente dell’Unione Africana, Gheddafi sarà presente al summit del G8 all’Aquila e le anticipo che Berlusconi potrebbe fare pressioni per farla incontrare con il leader libico durante la visita.

13. Un alleato per la sicurezza
Berlusconi ha mantenuto un impegno militare significativo per l’Afghanistan (2.600 uomini, perlopiù provenienti dai comandi occidentali italiani), ma è passato da quarto a sesto più importante partecipante nella missione ISAF (International Security Assistance Force) quando la Francia e il Canada hanno deciso di aumentare i loro contingenti. All’incontro di Strasburgo – Kehl, il suo governo si è impegnato per un modesto aumento per coprire la sicurezza nel periodo elettorale che, se reso permanente, porterebbe nuovamente l’Italia nel novero dei principali partecipanti alla missione ISAF. Berlusconi ha anche sostenuto la creazione di una missione per inviare formatori della NATO in Afghanistan, raddoppiando il numero di Carabinieri per la formazione e portandolo oltre cento unità. L’Italia è stato un partecipante privo di vitalità negli sforzi internazionali sui fronti dell’Afghanistan e del Pakistan e ha tagliato i fondi per le missioni all’estero del 60 percento nel budget di quest’anno. Tuttavia, Berlusconi sa che questa è una priorità per gli Stati Uniti e probabilmente sarà collaborativo se lei lo spingerà a fare di più per l’area.

14. I nostri interessi comuni con l’Italia vanno oltre l’Afghanistan. Le strutture statunitensi in Italia consentono una libertà d’azione incomparabile e sono critiche per la nostra capacità di mantenere stabili le aree del Mediterraneo, del Medio Oriente e del Nord Africa. Abbiamo quindicimila uomini nelle sei basi italiane e queste installazioni militari ospitano alcune delle nostre più avanzate risorse sviluppate fuori dagli Stati Uniti. Le nostre basi e le nostre attività fuori dall’Italia non sono molto popolari, ma il primo ministro Berlusconi, in questo governo, ha deciso di rendere prioritari i rapporti legati alla sicurezza, e il governo italiano ha sempre accettato le nostre richieste, nonostante i rischi per la politica interna.

Il governo italiano ha approvato l’espansione della base di Vicenza per consolidare la 173 brigata dell’aviazione, lo sviluppo della USAF Global Hawk UAV in Sicilia e la possibilità di far stabilire sul territorio italiano l’AFRICO e i comandi della Marina. La leadership dell’Italia in altre missioni oltreoceano ci consente di concentrare i nostri sforzi sulle nostre priorità. In aggiunta alle sue truppe in Afghanistan, l’Italia ha al momento 2.300 uomini impegnati nei Balcani, 2.400 in Libano ed è uno dei principali partner nella NATO Trading Mission in Iraq.