martedì 15 maggio 2007

L'impero dei reclami

Curioso. In aereo nel tentativo di trovare sollievo dopo la sventola dell'Onion Dressing (Tucci, intervieni da par tuo: fa' in modo che al mio rientro quel prodotto si quantomeno "out of stock") mi cade l'occhio sull'ultimo numero di Shukan Shincho, uno dei settimanali più aggressivi e controversi del Giappone. Un articolo è così intitolato: "l'odissea degli uffiici reclamo". Occhiello: "Sembra che i giapponesi non abbiano nient'altro da fare che lamentarsi. Ecco di cosa". Si va dalla vedova perseguitata dai fantasmi, che "sente" all'interno di tutti gli elettrodomestici che compra, pretendendo (e ottenendo, è questo il bello) non solo il risarcimento ma anche una cerimonia di esorcismo officiata da un "esperto" (suo nipote), al proprietario "furbetto" di una Porsche Carrera che ogni settimana manda una fattura al comune di Chiba, chiedendo i danni per lo stato "disastroso" delle strade. Pare che andasse a cercarsi apposta le buche e le cunette. Altro che Avellino. Infine, il tipo specializzato nello scroccar bevande nei combini. Sceglie accuratamente quelle appena messe in frigo e comincia a berle...poi va alla cassa e fa un cazziatone al commesso. "questa bevanda è calda, puah!" Mentre il commesso corre a prenderne un'altra, il tipo si scola comunque tutta la prima. Quando il commesso ritorna, sprezzante e incazzato (chi l'ha detto che i giapponesi sono "tiiiimiiidiii"?!?!) gli fa: "ho cambiato idea, questo posto fa schifo. Non voglio comprarci nulla". Il commesso, invece di prenderlo a pedate, ovviamente si inchina. "sumimasen deshita".
Insomma, l'articolo è un florilegio di situazioni tra l'inaudito, ma anche il grottesco il decisamente divertente. E istruttivo. Se anche solo un terzo (in genere è il tasso di credibilità dello Shukan Shincho, che tra mille stronzate ogni tanto c'azzecca...) delle storie raccontate sono vere, ci sarebbe da fare un libro. Anzi, sto meditando di farci un servizio. nel frattempo, se tra chi mi legge c'è qualcuno che vuole raccontare esperienze dirette o indirette...ne terrei volentieri conto. Ad esempio, comandante Tucci: ci girerebbe, aum aum, qualche reclamo che vi arriva dai clienti giapponesi. Poi la intervisterei volentieri sull'approccio italiano: come si reagisce al reclamo, compreso il più astruso? Esiste un manuale aziendale? Vi ispirate a S.Agostino o a Previti?
E le altre aziende italiane come si regolano? Soddisfatti e/o rimborsati? Feedbacks, please!

13 commenti:

BA'AL ha detto...

Una notizia che mi è stata a cuore, e che non so quanto sia stata seguita e discussa è la seguente: On January 30th,2006 the Osaka District Court turned down a racial discrimination suit filed by Steve McGowan, a 41 year old African-American designer and Kyoto resident, against Narita Takashi, an Osaka Prefecture store owner. The suit charged that, on September 4th 2004, Narita denied McGowan and a black South African friend entry into his eyeglass shop because of their skin color.

Anonimo ha detto...

Quando lavoravo in SASIB, ricordo l'ingegner Fontana raccontare un anedotto di una signora americana che aveva messo il gatto nel micronde, era morto ed aveva querelato la casa produttrice.
bene, la signora aveva ricevuto un risarcimento esagerato, perche' sul libretto istruzioni non era riportato, chiaramente, che i gatti non potevano essere "riscaldati".

susukino ha detto...

ancora nulla di troppo fuori dal comune.

Anonimo ha detto...

impossibile che in Italia accadano cose del genere......qui e' gia' tanto se ti risarciscono per una cosa giusta figurarsi per delle cose cosi' fuori dalla norma^_^

Modellista RC ha detto...

direi che in italia la parola risarcimento non fa parte del commercio dove vige l'unica regola del "passa il morto".
In pratica: l'hai comprato? Cazzi tuoi...

Anonimo ha detto...

mamma mia, che brutte esperienze avete voi in Italia....francamente a me non e' mai successo che non mi abbiano restituito quanto dovuto...solo fortuna ??

Anonimo ha detto...

il problema non e' di fortuna o meno....in italia per vedere i propri diritti esercitati bisogna per lo piu' delle volte spendere piu' di quanto si guadagna,senza contare tutto il tempo che si perde.

Anonimo ha detto...

....non sputar troppo nel piatto in cui mangi....e ricordati non e' mai tutt'oro quel che luccica!!!!!

Anonimo ha detto...

non sto' "sputando" nel piatto in cui mangio,pero' sono consapevole di quella che e' la realta' italiana in QUESTO campo.A volte bisogna anche essere capaci di essere critici verso quello che non va,anche se succede a casa nostra.Oltre alle cose belle ci sono anche quelle brutte, inutile, e stupido,fare finta di niente.

Anonimo ha detto...

verissimo...ma sembra tendenza comune vedere solo il giardino del vicino sempre piu' verde......basterebbe, solo, magari annaffiare un po' di piu' per essere migliori, iniziando ad essere costruttivi. La polimica sterile e' solo polemica.

Modellista RC ha detto...

Anonimo 2 o 3...

a me sembra strano che per te anche critiche come quelle fatte in questi post siano eccessive...

forse guardi troppa TV o sei uno dei privilegiati e quindi per te l'Italia è il più bellissimissimo e perfettissimissimo paese del mondo... dove quando fai shopping (è questo il tema dei post precedenti) trovi prezzi bassi e un servizio impeccabile superiore a quello giapponese!!!

Beh, mi fa piacere per te, ma io personalmente quando sono in giappone posso permettermi uno stile di vita che in Italia non posso (10 anni fa era il contrario)...
nb mica sto dicendo che il Giappone sia perfetto, tutt'altro!

Anonimo ha detto...

un reclamo...ma che non scrivi piu'...ti sei bell'e stufato????? e noi ???/ Forza, sforzati.........

Anonimo ha detto...

... giusto per tornare al tema originario... Caro Pio, come sicuramente sai gia', una raccolta (anzi due) sugli articoli che compaiono sui settimanali giapponesi come Shukan Shincho e' gia' stata pubblicata. Come dicono alla Settimana Enigmistica, incredibile ma vero.