mercoledì 26 marzo 2008

Un grande uomo: Shi Ming-te



Nel 1984, appena rilasciato dopo 24 anni di prigione di cui 14 in isolamento, l'allora presidente ceco Vaclav Havel l'aveva candidato al premio Nobel. Adesso, a 72 anni, Shi MIngte, ha appeso la politica al chiodo. Dopo aver lottato per tutta la sua vita e con tutte le sue forze per la democrazia, scampato alla pena di morte due volte e più volte torturato, Shi,sabto scorso, non è andato a votare.
L'ho intervistato a casa sua, per un paio di ore. Un grande. Ha rifiutato le moine di entrambi gli schieramenti - Shi "vale", ancora oggi, almeno un milione di voti - e ha preferito restare a casa. "So che è una sconfitta, una sorta di fuga: votare è un dovere, oltre che un diritto. Ma dopo 24 anni di carcere e due condanne a morte penso di aver dato abbastanza alla democrazia di questo paese. E di avere il diritto di fermarmi a pensare. Possibile che non ci sia una via di scampo? Possibile che non ci sia alterativa?Possibile che l'unica scelta che abbiamo è tra dittatura militare e democrazia corrotta?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Lui ha anche ragione, dopo quello che ha passato per cosa votare, in cosa credere ancora ?
Chi ancora crede in qualche ideale, chi ????