mercoledì 29 ottobre 2008

Attenti a Facebook!

Mi sono iscritto a Facebook solo un paio di settimane (su consiglio, anzi, invito, anzi..."precetto" di alcuni amici) e ogni giorno, vista la mole di "notizie" (tizio ha stretto amicizia con Caio, Caio ha il raffreddore, Sempronio non sa come cucinare i broccoletti, Paolo ha cambiato profilo mentre Paoletta ha otturato il cesso con un pannolino di Paolino) provo la tentazione di unsubscrivermi (ammesso poi che ci riesca...vista la mia imperizia nel settore). Magari poi chiederò a qualcuno di insegnarmi come si fa. Ma non ora.

Per ora...resisto. E vi dico subito perchè.

La cosa non solo mi incuriosisce, mi preoccupa molto. E dunque vale la pena rifltterci e parlarne. Sul serio. Siamo solo una massa di sfigati che hanno tempo da perdere (e che rischiano di finire un giorno arrestati come la casalinga di Sapporo, per aver ucciso l'avatar del suo amante virtuale)oppureè in corso un processo orwelliano di cui percepiamo solo le prime, inquietanti avvisaglie?

Questo posto puzza di (in)sano qualunquismo. Dunque di destra. (immagino già qualcuno che comincia a digitare un reply indignato. Andate fino in fondo, please)

In realtà Facebook, Come "Second life" e "Meet-Me" il suo succedaneo indigeno, un po' razzista e come al solito "mizuwarizzato" (aprirà a dicembre e sarà meno violento e anarchico, più "adatto alla mentalità giapponese", come ha spiegato il suo "creatore", tale Yoshioka, specificando bontà sua che "sarà aperto ANCHE agli stranieri) mi turba al punto da tentare di aprire un dibattito, spero civile, anche tra noi (in Italia pare ci sia già).

Bisogna stare attenti, a Facebook et similia. Guardate cosa vi sta succedendo con il "sostegno" (virtuale, dunque fasullo) alla Gelmini e il contributo che l'Ansa (consapevolmente?) ha dato alla "notizia" che "migliaia di studenti intervengono su Facebook sostenendo la riforma e rivendicando il diritto allo studio".
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_792905845.html

Proprio come la "notizia" dell'uomo con due peni nato in Australia o quella dello sventato complotto naziskin contro il povero Obama, che TUTTI i media italiani (e giapponesi) hanno ripreso (da FOX news, che negli USA gode della stessa credibilità del Tg4 di Fede) ma cui nè il Washington Post nè il New York Times fanno il minimo riferimento. Possibile che due tra i più autorevoli quotidiano del mondo abbiano "bucato" la "notizia" del giorno? Mica sono il TG2 che abbocca (ben gli sta) alla provocazione degli studenti e annuncia in apertura la "notizia" della vendita di Tor Vergata su E-Bay!!

E' mia sempre più profonda convinzione che in un momento delicato come quello che stiamo vivendo i "social networks" come Facebook siano progettati - e gestiti - precisamente per incoraggiare la produzione progressiva e perpetua di pseudocontenuti (pubblica la tua opinione, rispondi, commenta, tagga) nell'obbiettivo di "attivare" (facendolo restare a casa) anche il più pigro e antitecnologico degli utenti. L'utenza si espande (ah, la pubblicità) e la fruizione, diciamo così, "attiva" o "partecipativa" delle informazioni diventa di massa. Ma de che? Possibile che ci siamo ridotti a concentrare la nostra interazione sociale ad uno scambio di pseudoinformazioni mentre aspettiamo che l'acqua per la pasta (o per farci il bagnetto) bolla? Se abbiamo tempo per chattare, skyparci e taggarci, perchè non lo troviamo per "incontrarci"? Per davvero, non "virtualmente". Possibile che ci siamo ridotti ad accontentarci dell'ILLUSIONE di essere "ascoltati" (leggi: cagati) da "qualcuno"?

Qualcuno sul Corriere (mi sembra) giorni fa ha scritto che su Facebook ci si va per ritrovare una vecchia fidanzata, per rintracciare i compagni di scuola, nascondendo di avere un marito o una moglie nella speranza di riuscire a cuccare...). Fuochino, fuochino, osserva dal suo sito il sempre brillante Bifo (do you remember? Radio Alice, Bologna: ora medita di sfidare Cofferati alle prossime elezioni..), che da par suo tira conlusioni un po' più...politiche (scusate la parolaccia, ma è ora che ricominciamo a farla...) e illuminanti. Facebook?

"la creazione dell'ennesima falsa sfera pubblica, in cui credi di contare qualcosa e invece non conti proprio un cazzo, anzi più passi il tempo a dire la tua opinione liberissimamente lì dentro, tanto meno la tua opinione cambia qualcosa. E in secondo luogo la sostituzione della vicinanza dei corpi con una forma di corteggiamento gelido e inconcludente destinato alla rincorsa infinita di un piacere dell'altro che si dissolve".

Fa pensare, no? Soprattutto perchè ci obbliga a riflettere a QUANTO tempo avremmo in realtà, nonostante la fretta che tutto assorbe e (mica vero) assolve, e QUANTO tempo invece perdiamo a leggere e/o scrivere cazzate. Ma non sarebbe meglio tornare a interagire in piazza? A discutere, litigare, rimorchiare, scopare sul serio? A far politica, insomma. Non solo a subirla. Perchè i "furbetti", e i delinquenti, l'hanno sempre fatta e continuano a farla.

Attendo, umilmente e ansiosamente, commenti, suggerimenti, insulti e speriamo anche proposte concrete.

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21 commenti:

Modellista RC ha detto...

Pio, credo che la tua analisi sia giornale/telegiornale centrica...

nel mondo online, il TG1 è come il TG4 o FOX NEWS: conta zero...

i media ufficiali italiani sono alla disperata ricerca di idiozie dalla rete per renderla poco interessante al grande pubblico (anche se i giornaliti non si rendono conto che promuovere certe non-notizie online tradisce solamente la loro incapacità di filtrare le notizie. Sono talmente abituati a riportare quello che leggono sul monitor che oggi un giornalista italiano medio ha una capacità di analisi dell'informazione online che sta diventando inferiore a quella di molti utenti non "professionisti").

I media tradizionali stanno morendo piu' a causa dell'irrilevanza dei loro contenuti che per l'incompatibilità dei media stessi al mondo di oggi...

guarda beppegrillo: il suo blog ha successo perche' non esiste alcun editore che abbia deciso di rispondere all'esigenza di oltre un milione di italiani interessati a notize "diverse". Oggi Grill oha oltre un milione di lettori, piu' del Corriere.it, ma che succederebbe se un grande editore decisse di pubblicare un sito simile organizzato in modo professionale e con la possibilità di comunicare in stile WEB 2.0?!

Possibile che oltre un milione di possibili utenti non facciano gola a nessun grande editore?

Detto questo, Facebook, ultimo arrivato in Italia nella scena dei socail net è pericoloso solo se chi posta non si rende conto che si trova in un posto pubblico e non sta scrivendo sul proprio diario che tiene al sicuro nel proprio cassetto (ma questo vale anche per i blog e per i forum)...

japanblues ha detto...

concordo sui pseudocontenuti, le stronzate tipo manda un bacio, un regalo, un fiore ecc.
l'unica cosa che mi permetto di dire è che, come ogni mezzo, dipende da come lo si usa.
Qualche volta può essere molto utile.
P.

Unknown ha detto...

Caro Pio, e allora come spieghi l`organizzazione di manifestazioni tutt`altro che virtuali ANCHE tramite facebook? Ok ci sono le multinazionali, e ci si cazzeggia a mille... come si puo` cazzeggiare in moltissimi altri modi. Non sono un campione di facebook, ma non mi pare neanche che sia questa fonte di ogni nequizia.

Anonimo ha detto...

Ciao Pio,
Io odio i social network.
sono stupidi ma perche dobbiama mostrare a tutti i fatti nostri e condividere una lista di amici con tutti?????
Non capiro mai quella gente.
Io preferisco buttare il mio tempo su Yahoo answer. Lo hai provato?
Spesso ti tiro in ballo nelle mie risposte, perche da espatriato informatico in Giappone rispondo solo a due tipologie di domande, il Giappone e l' informatica.
Difendo il giappone quando serve e lo spolpo quando la gente crede che sia il nuovo eden. Provalo escludendo troll e ragazzini stupidi che rispondono con cavolate ci sono utenti come me con cui e' un piacere confrontarsi nelle risposte.
Pero anche sta diventando piu un forum che un sito di risposte a tutte le domande.

Anonimo ha detto...

Dani ha detto...
Facebook e' innegabilmente l'ennesimo mega tentativo moderno di studiare, controllare e indirizzare gli individui e le loro interazioni sociali, virtuali e recondite.
Uno spazio dove anche le persone piu' vergognose o insicure di se' stesse, riescono a sfogare i bisogni comunicativi.
Una perdita di tempo per molti versi, ma anche un abbattimento di barriere temporali e spaziali. Una piazza virtuale dove ci sono tanti perditempo ma anche persone sane che non hanno tempo o coraggio per uscire all'aperto. E' questione di qualita' dei presenti, nient'altro.
L'importante e' non crederci troppo e stare attenti a cio' che si lascia di informazioni personali.
Meglio sicuramente le comunita' su piccola scala.

Il muretto, la piazzetta, la piazza...
Fantastici luoghi di aggregazione sociale dove da sempre amo passare momenti creativi di riflessione, scambio e socializzazione.
Peccato che qui a Tokyo (forse in tutto il Giappone) non esistano le "piazze" dove cazzeggiare, imbroccare, sedere bevendo in compagnia di amici e sconosciuti di ogni sorta.
L'unico sostituto serale sono i convenience store delle zone centrali, meglio quelli che di fronte hanno slarghi simili a... piazze...

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo...C'è una tale degradazione oramai nell'ambiente di rete o meglio una proposta di simulacro dell'interazione invece della sua sostanza. E' l'effetto mainstream, del resto i siti di social networking sono straordinarie occasioni di profitto e l'interazione, quindi la fonte primaria di profitto, va stimolata proprio a tutela del capitale investito. Ecco quindi questo genere di simulacri di interazione (vota, esprimiti, e poi compra etc.) che indirizzano l'interattività riducendo la complessità espressiva per standardizzare le forme di comunicazione, renderle universali e quindi collettori di grandi masse di utenti (e in ultima istanza di ottime percentuali di profitto).
Per quanto riguarda l'esempio di Facebook, mi era chiara la dimensione minoritaria dei proGelmini. Ma il problema, a mio avviso, non sta nel numero e nell'impatto su Internet da parte dei sostenitori del centrodestra. O meglio, non è il problema di oggi. Se oggi il centrodestra è poco attivo in rete, ci sono tutte le potenzialità perchè lo sia domani (potenzialità non certezze) trovando oltretutto dei media berlusconiani ben disposti a seguire questo fenomeno in una modulazione delle opinioni da far impallidire l'attuale egemonia di Arcore sulla tv italiana. Immaginate tg che aprono con corredo di commento delle comunità digitali spontanee di centrodesta, si crerebbe un effetto spontaneità capace di rafforzare e aggiornare l'attuale egemonia della cultura di centrodestra su questi temi.
Quindi Facebook proGelmini serve per attivare una cultura convergente di centrodestra. Non è detto che ci riesca. Ma questo è l'ordine dei problemi. Dobbiamo capire se sono solo ipotesi, la teoria serve a questo, oppure se prima o poi (e soprattutto come) la cultura convergente diventerà una forma di governamentalità dell'opinione pubblica del paese. Non dimentichiamo che il management di Mediaset, la vera struttura di quadri politici del centrodestra (che agisce indisturbata mentre la gente fa le processioni di piazza), è ancora quello della golden age della tv generalista. Quando avverrà il cambio generazionale ne vedremo delle belle. Questa cosa di Facebook è solo un avviso.

mcs

Anonimo ha detto...

..dimentichi l'autoreferenzialita', il culto della personalita' e il
fatto che Facebook ha ridotto la produttivita' di svariati uffici, anche se Brunettta forse non se ne è ancora accorto...
io Facebook lo trovo affascinante in molti sensi, analoghi ai motivi per cui era affascinante IRC agli albori di internet. utile soprattutto perche' ci reincontri gente che conoscevi da tempo e che ora comincia
a usare il computer come uno strumento per pubblicare (ahime' la maggior parte soprattutto pubblicarSI, ma ci sono eccezioni).

cmq il problema e' che tutto questo accade sotto gli occhi della CIA/Interpol o Big Brother che sia. Per chi sta gia' sul loro radar il problema non si pone e anzi forse... e' meglio esserci.

Modi di comunicare come la mail erano molto piu' difficili da monitorare e controllare rispetto a Facebook, che e' uno strumento primariamente sviluppato come verifica di identita' che alcune "start-up di post-governance" (non saprei come definire altrimenti funzionari della CIA che fuoriescono dall'organizzazione per investire su progetti come questo) prendono molto sul serio.
E' un modo di "chiudere" di fatto l'internet alle larghe masse analfabete, che troveranno questo spazio piu' comodo e che sara' monitorato in modo piu' efficiente. Del resto hanno sempre avuto problemi a monitorare
l'internet, con tutti questi attivisti bravi con l'HTML, che ora fanno firmare contratti con un click e portano tutti da un'altra parte. Basta osservare come sono formate le url: e' tutto un hash e con un hash ci puoi indicizzare molto, quasi una rete nell'HTTP....

Anonimo ha detto...

Tagliatelle comment!
Per ora internet è il posto dove i pistolotti come questi commenti non valgono molto se non per chi vuole dar loro importanza.
Anche nel web 2.0 c'è pur sempre pressappochismo e informazione affettata.
C'è il fatto che in internet sta continuando la sperimentazione dell'uomo nella via della comunicazione, oramai solo limitata dall'unilaterale e vetusta televisione.
Anche il big brother vuole la sua parte, ma per ora le identità virtuali rimangono tali, pur contando sistemi palladium o online store dove ti chiedono tutti i dati per aver i pagamenti. Le schedature poi esistono da quando esiste il modo di paragonarci, cambia solo la portata di queste, che ora raggiunge livelli preoccupanti pure nei videogiochi online (11milioni di utenze per world of warcraft).

Anonimo ha detto...

perche` non "la piazza ed internet", perche` dobbiamo scegliere fra le due alternative?

ps: Pio ti ho visto in tv l`altra sera, molto fotogenico! ti hanno fatto parlar poco.....ci sara` un seguito?

Genji ha detto...

Caro Pio, assolutamente d'accordo con te su Facebook. Per qualche mese ho avuto anche io il mio spazio su quel social network, ne sono uscito da una settimana. E non mi manca.

Unknown ha detto...

"Ma non sarebbe meglio tornare a interagire in piazza? A discutere, litigare, rimorchiare, scopare sul serio? A far politica, insomma. Non solo a subirla." Assolutamente d'accordo Pio. Anche se non credo che internet(blog etc...)sia il male: sempre che qualcuno non creda di sostituirla o paragonarla alla vita reale(allora servirebbe un "colloquio").

Anonimo ha detto...

Ciao Pio ci siamo conosciuti a Tokyo, ad un meeting organizzato da Angelo. Sono d'accordo con te su Facebook, ma non è IL male. Dipende da come viene usato. Se è un passatempo può andare bene, se ci si crea una seconda vita e un'altra identità, se ci si crede, allora può diventare pericoloso. Come scriveva qualcuno qui nei post, mi pare un tentativo di controllare e indirizzare gli individui e le loro interazioni sociali. Sono abbastanza convinto che ci siano persone pagate per diffondere determinate informazioni e contenuti, per intervenire in forum e blog, e anche per screditare un ambiente come quello della rete che ha grandi potenzialità. Probabilmente tra un pò si userà Facebook come specchio della rete intera e della società, mostrando un manipolo di debosciati incapaci di avere una vera vita sociale e persi nel culto della personalità. I famosi bamboccioni. I politici poi preferiscono avere milioni di persone in rete che nelle piazze. Forse hanno sottovalutato la possibilità di riunire nelle piazze grandi masse proprio attraverso internet, ma da qui a poco riempiranno la rete di persone di cui parlavo prima, pagate e catechizzate ad arte per offrire sempre più idiozie, sempre più informazioni (troppa informazione=nessuna informazione) così da avere non uno ma diversi "capipopolo" e frammentare questi grandi gruppi e farli diventare tanti, piccoli e per niente pericolosi.

nicolacassa ha detto...

Io odio facebook...

Anonimo ha detto...

bentornato! post spettacolare.

meno male che fino ad oggi non avevo mai cancellato il tuo blog dalla lista dei miei RSS.

Anonimo ha detto...

Ciao pioblog. D'accordo su ogni singola riga a parte quella in cui classifichi facebook come una specie di fenomeno di destra(e nn solo perchè io lo sia!). Io credo che Facebook sia più un prodotto della mentalità e dei valori della società moderna. E da questi non può che venirne fuori una schifezza....!

Anonimo ha detto...

D'accordo con te! E mai e poi mai mi vedrai su facebook!!!

Un bacio,
Vanina.

Anonimo ha detto...

Facebook sta al Blogger così come il Blogger sta al "diario" cartaceo classico: possibile che non capiate che l'uno è l'evoluzione dell'altro? E' comunque un modo di interagire con le persone quando il tempo scarseggia, visto che le nostre vite stanno diventando sempre più frentiche. Restano sempre le piazze,,,e mi sembra che la gente continui ad uscire ed a partecipare alla cosa pubblica, nonostante l'arrivo dei social network. Ciò non toglie che un abuso è sempre da evitare,,anche del BLOG, intendo.

Ciao,
Katatsumurihime

alessandrablues ha detto...

ciao pio,noi ci siamo conosciuti circa 35 anni fa,ero la migliore amica della tua prima moglie. Per quanto riguarda facebook,ti posso garantire che non è così pericoloso come dici tu,dipende,come in tutte le cose,dall'uso che ne fai. Io ho ritrovato amici e parenti che avevo perso di vista e li ho anche incontrati,abbiamo mangiato,chiacchierato,ci siamo raccontati tante di quelle cose e ci siamo divertiti moltissimo. Come vedi,dipende dal tipo di persona che fa uso di ogni cosa. Esistono le persone intelligenti e gli imbecilli,ma se attacchi la seconda categoria di persone,perdi tempo,è una battaglia persa. Sono sempre esistiti e sempre ne nasceranno. Quando eravamo giovani non c'era il computer,c'era la droga e c'è ancora,ma chi ne faceva uso?GLI IMBECILLI!

alessandrablues ha detto...

ciao pio,noi ci siamo conosciuti circa 35 anni fa,ero amica della tua prima moglie. per quanto riguarda facebook,non trovo che sia così pericoloso,dipende dall'uso che ne fai. Io ho ritrovato amici e parenti che non risentivo da anni e li ho anche incontrati e ti posso garantire che se non ci fosse stato facebook,non ci sarei mai riuscita!Stai tranquillo,le persone intelligenti non si fanno prendere da queste cose,gli imbecilli,si. Se vuoi attaccare questa categoria di persone perdi tempo perchè tali restano!Prendi per esempio la droga,ai nostri tempi c'era già e il computer no,chi ne ha fatto uso?GLI IMBECILLI!!!Ad majora!

♥ Hiroshima Mon Amour ♥ ha detto...

MITIOOOOOOOO

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good