venerdì 22 maggio 2009

Il Bel Paese. Insopportabile



L'Italia sta diventando davvero un paese insopportabile e questo non tanto perché a governarlo c'è Berlusconi con la sua solida maggioranza razzista, oscurantista e clericale, culturalmente primitiva ma al tempo stesso imbattibile nella comunicazione (vedi il recente "ratto" della Resistenza ed il geniale dirottamente del G8 all'Aquila), ma anche e soprattutto per la mediocrità della sua opposizione. E della stampa che dovrebbe sostenerla. Un'opposizione stralunata, ipnotizzata, senza più coraggio né passioni, nè senso del ridicolo. Basta leggere i giornali di questi giorni, specie Repubblica, o ascoltare le dichiarazioni di Franceschini e degli altri leader "democratici". Che 40 anni fa stavano a Valle Giulia, a fare le stesse cose degli studenti "delinquenti" di oggi a Torino, ma che oggi urlano all'untore, alla provocazione, alla necessità di isolare i "violenti". Ma de che? La cosa più abominevole è l'ipocrisia della stampa, e non quella di destra...quella di "sinistra"!
Ecco come analizza magistralmente la questione Francesco Raparelli, su Unirot, in un articolo che avrei preferito leggere sul "mio" giornale, "il manifesto"...e che volentieri ospito qui di seguito **



"Quando è esplosa la rabbia degli studenti greci, al seguito dell'omicidio del povero Alexis (vi ricorda qualcosa??), Ilvo Diamanti ha scritto per Repubblica analisi per nulla banali sul tratto comune della nuova generazione in lotta: dalla Francia all'Italia, dalla Grecia alla Spagna ‒ parafrasando le parole di Diamanti ‒ una generazione estranea al patto sociale alza la testa e pretende di riavere indietro il futuro che la precarietà le ha sottratto. Nelle scorse settimane, mentre in Francia venivano sequestrati i manager, Bernardo Valli ha dedicato pagine importanti all'anomalia d'oltralpe. Il radicalismo francese è una sorta di modello da coccolare per la sinistra italica, sempre utile per ricordare a Berlusconi che anche la destra neocon più raffinata, quella di Sarkò, è tutt'altro che al sicuro. Poi Londra e l'assedio della City: per la prima volta capita di leggere Ezio Mauro e Massimo Giannini che si spingono a giustificare la rabbia anti-banche. Certo entrambi
condannano la violenza, ma ratificano la necessità di un nuovo patto sociale contro la crisi. Aggiungo infine un elemento non marginale. L'Italia è un paese in cui le sue sinistre celebrano da quasi mezzo secolo i fasti del sessantotto studentesco. Un sessantotto senza operai e senza rivoluzione, indubbiamente, educato e pieno di buona società, comunque anno straordinario e senza pari. Nel sessantotto romano spicca un'esperienza che nessun politico della sinistra italica ha mai ripudiato: Valle Giulia.

Quanto accaduto ieri a Torino non si discosta molto, nella sostanza materiale, dai fatti di quarant'anni fa, così come, seppur con molte differenze, dalle rivolte greche e francesi. Ma ripercorriamo, fuori dalle menzogne giornalistiche, gli eventi torinesi. Almeno 10.000 studenti si mettono in corteo, giunti da tutta Italia, oltre che dalle facoltà torinesi. Desiderio condiviso da tutti è quello di violare la zona rossa, per dire basta a città militarizzate e per opporsi alle riforme universitarie. Migliaia di studenti dell'Onda hanno messo da parte la paura, quella propria della solitudine, e con il coraggio intenso dell'esperienza collettiva hanno provato a camminare, nonostante la polizia in assetto antisommossa cingesse d'assedio il castello del Valentino. Scudi di plexiglass e caschi a proteggere la propria testa dai tonfa. Poi le cariche, già violente il giorno prima. Manganelli, ma soprattutto tanti lacrimogeni, quelli al Cs di genovese memoria, come Mortola. Poi la difesa, agita tutti assieme, senza alcuna separazione tra buoni e cattivi. Immediata la gestione giornalistica: no global e violenti prendono l'Onda in ostaggio. Corriere e Repubblica sostanzialmente omogenei, per la prima volta da settembre.
Occorre dirlo a voce alta, in questo paese di razzisti e codardi, migliaia di studenti dell'Onda hanno alzato la testa, nei confronti di chi alla contrattazione sociale ha sostituito l'autoritarismo. Dopo mesi di lotte gli studenti italiani hanno ricevuto porte chiuse e manganelli. Da che parte sta la violenza, quella vera, quella del potere cieco e sordo? Ieri a Torino c'era solo indignazione, forte e ragionevole.

**alla fine è uscito su IL MANIFESTO, due giorni dopo. Meglio tardi che mai.

6 commenti:

Luca da Osaka (ora in Tokyo) ha detto...

Ben tornato mi mancavi.
Anche se siamo diametricalmente opposti come idee politiche mi piace leggere i tuoi articoli perche' dimostrano sempre un ottima capacita di ragionare senza farsi guidare dagli ideali politici.

Una cosa hai visto il casino che ha combinato il Giornale? ha scritto musi gialli giapponesi su un articolo e l' ambasciata di roma ha mandato una lettera completamente ignorata dal direttore Giordano. Dimmi che ne pensi.

BA'AL ha detto...

Bentornato Pio. Sempre un piacere vedere in uso la tua penna-katana.

in bocca al lupo per il libro. Alessandro

Faust VIII ha detto...

E' cominciata una polemica anche sul fatto che una scuola di Roma vuole cambiare il suo nome da Carlo Pisacane a Makiguchi Tsunesaburo...

Anonimo ha detto...

Per dovere di cronaca, e per rispetto delle fonti, riporto ANCHE l'inizio dell'articolo a firma di FRANCESCO RAPANELLI...

..che hai dimenticato (sbadato!) di ospitare sul tuo blog ma non di "ripetere" come fosse farina del...sacco nella tua introduzione.

Solo cosi' per farsi un'idea 1) di chi scrive cosa, e del fatto che, anche per queste piccole cose, 2) "l'Italia è DAVVERO un paese insopportabile..."

Salutoni

PS. Secondo te... di quelli del "Manifesto - dal punto di vista della deontologia giornalistica - non c'è davvero più bisogno"?


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LA RIVOLTA DI TORINO

di Francesco Raparelli, Dottorando di ricerca in Filosofia politica


L'Italia [n.d.r. Pio, nota questa introduzione di Francesco, ricorda nulla?] è davvero un paese insopportabile e questo non tanto perché a governarlo c'è una solida maggioranza razzista e neocon, una maggioranza radicata nel tessuto produttivo, imbattibile nella scena mediatica, ma soprattutto per la mediocrità della sua opposizione. Un'opposizione senza coraggio né passioni. Basta leggere i giornali di oggi, meglio la Repubblica, o leggere le dichiarazioni di Franceschini per fare questa breve considerazione.

Quando sono esplosi gli studenti greci...

[n.d.r. il resto e' stato giustamente, e magistralmente, riportato]

Anonimo ha detto...

FRANCESCO RAPANELLI:

"L'Italia è davvero un paese insopportabile e questo non tanto perché a governarlo c'è una solida maggioranza razzista e neocon, una maggioranza radicata nel tessuto produttivo, imbattibile nella scena mediatica, ma soprattutto per la mediocrità della sua opposizione."

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PIO D'EMILIA:

"L'Italia sta diventando davvero un paese insopportabile e questo non tanto perché a governarlo c'è Berlusconi con la sua solida maggioranza razzista, oscurantista e clericale, culturalmente primitiva ma al tempo stesso imbattibile nella comunicazione (...), ma anche e soprattutto per la mediocrità della sua opposizione."

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FRANCESCO RAPANELLI:

"Un'opposizione senza coraggio né passioni."

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PIO D'EMILIA:

"Un'opposizione stralunata, ipnotizzata, senza più coraggio né passioni, nè senso del ridicolo."

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FRANCESCO RAPANELLI:

"Basta leggere i giornali di oggi, meglio la Repubblica, o leggere le dichiarazioni di Franceschini per fare questa breve considerazione."

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PIO D'EMILIA:

"Basta leggere i giornali di questi giorni, specie Repubblica, o ascoltare le dichiarazioni di Franceschini e degli altri leader democratici"

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PS.
"La cosa più abominevole - come giustamente scrivi - è l'ipocrisia della stampa, e non quella di destra...quella di sinistra!" ;-)

Anonimo ha detto...

Anche se un po' in ritardo, ma mi piacerebbe comunque lasciare un commento.

Appena letto il post ho subito pensato: "Caspita! Ma è tutto vero! Tutto quello che ho sempre pensato è scritto qui!". Alchè mi sono sentita in dovere di scrivere, facendo i complimenti e ragionando su alcune questioni.

E' un peccato che gran parte dei giovani italiani non leggano queste fonti. E' un peccato che si lascino ingannare dal lusso e dalle "belle" parole dei politici, continuando a vivere nella loro ignoranza.
Ho sentito cose che nessun uomo potrebbe immaginare; ho letto commenti da far rabbrividire.
Io ho 17 anni (18 a Settembre), ma mi sembra di avere un cervello più sviluppato rispetto alla media! Davvero! Mi viene da ridere pensando agli ideali (sempre se possano ambire a qualcosa di più che "lescarpechehovistoinvetrina") che circolano nella mente di certi individui.
Cioè, parlando appunto di politica, mi è capitato, giusto ieri, di assistere ad un acceso dibattito, nella community più frequentata del globo "Facebook", a proposito del gruppo "Berlusconi è un criminale" (o qualcosa del genere). Molti appoggiavano l'idea; caspita, ci mancherebbe. Molti altri invece non erano in accordo. E' già il fatto è grave; ma la cosa più interessante è che continuavano a difendere la loro idea non argomentando, bensì ribattendo con insulti distruttivi! Perchè solo così sono capaci di argomentare: con insulti!E pur facendoli ragionare sul nocciolo della questione, continuano imperterriti non ammettendo i proprio errori.

Ahimè, povera Italia, in mano a politici scandalosi e con un futuro che si prospetta, a dir poco, disastroso.

Ancora complimenti e buon proseguimento.

Marta Panetto