domenica 2 dicembre 2007

In caso di arresto...istruzioni per l'uso (3)

Siamo a venerdi mattina, 30 novembre. Sx viene svegliato alle 6 di mattina (dopo essere stato interrogato altre 4 ore, la notte. Non sto a raccontarvi il tipo di domande: ma è vero che in Svezia c'è il salmone? Ti piace il natto? etc etc) e ammanettato. Resta così, seduto in una stanza, fino alle 9:30, quando assieme ad altre 4 persone viene legato ad una corda e tradotto fino ad un pullmino, Destinazione Kasumigaseki, Procura Generale della Repubblica, pardon, dell'Impero. Lì viene rinchiuso in un'altra cella frigorifera, se possibile ancor più fetida (parole sue) della prima, assieme ad una decina di persone. Tutte ammanettate, tutte in stato di fermo, in "attesa di giudizio". Aspetta che il publico ministero lo "interroghi", prima di decidere se accogliere o meno la richiesta della polizia: convalida dell'arresto, per "esigenze istruttorie". Il tutto senza uno straccio di documento scritto: all'avvocato viene solo riferito veerbalmente che la polizia ha chiesto il prolungamento della detenzione perchè SX non collabora "jijitsu wo mitomenai" (non ammette i fatti). Purtroppo è così. L'avvocato mi spiega che se SX ammettesse i "fatti", verrebbe subito liberato e, dato che in Giappone vige la discrezionalità (oserei dire, arbitrarietà) dell'azione penale, e che l'Impero è in tutte altre faccende affaccendato, probabilmente il caso verrebbe archiviato. Con tanti saluti al tassista, ammesso che sia stato davvero picchiato (cosa che, allo stato, non è dato sapere, ma pare sia paradossalmente irrilevante, per tutti). In ballo non c'è la verità, i diritti umani, l'habeas corpus. Ma la "faccia" della polizia e del "sistema". Quello che produce, dicono le statistiche, il 99% di condanne, una volta che il caso arriva in tribunale. E ci mancherebbe, visto come funziona.
Mentre SX sta aspettando di essere interrogato, l'avvocato chiede di incontrare il procuratore.Il quale può anche rifiutare l'incontro, ma la nostra avvocatessa è famosa ed il pubblico ministero, una donna che ci dicono proiettata verso una brillante carriera, non vuole fare passi falsi. Accetta di incontrare l'avvocato. Che visto che c'è infila pure la moglie ed il sottoscritto, in qualità di vicepresidente della stampa estera, associazione di cui SX fa parte e che si dichiara "preoccupata" per quanto sta succedendo....(continua). E' fatta. Saliamo al 7 piano della procura. Non nascondo di essere enmozionato. Pochi giornalisti entrano in queste stanze. Qui, nel 1954, la "zoto settai bunka" (cultura dello "scambio", cioè della corruzione) riportò la sua storica vittoria contro l'indipoendenza della magistratura. Quando il procuratore generale Tosa Sato, su ordine diretto dell'allora ministro della giustizia, Takeru Inukai, fu costretto a stracciare il mandato di cattura contro Eisaku Sato (nessuna parentela), allora segretario generale del partito liberaldemocratico, accusato di corruzione. Il procuratore generale, umiliato e pentito, si ritirò a vita monastica, mentre Eisaku Sato, ringalluzzito, divenne dopo qualche anno addirittura primo ministro e, nel 1974, fu addirittura insigniti del premio nobel per la Pace....se siete interessati alla vicenda, e più in generale all'illuminante storia di quel periodo, eccovi un brillante articolo, in inglese, di Takeshi Tachibana, il giornalista cui si deve l'arresto e la condanna dell'unico politico giapponese arrestato in "flagranza", nel paese a più alto tasso di corruzione politica al mondo (se la batte con il nostro, temo): http://www.jpri.org/publications/workingpapers/wp34.html
Da allora, l'art 14 della legge che disciplina la pubblica accusa (kensatsuchohou), e che riguarda il potere di avocazione da parte del procuratore generale, non ' MAI stato invocato. Con l'avvocatessa, e neanche tanto per scherzo, abbiamo un'idea. Potremmo suggerire al procuratore generale attualmente in carica, persona estremamente sensibile e amante della pubblicità, di farlo per "salvare" il povero SX, reo inconfesso di aver aggredito un tassista.....(segue, 4)

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