domenica 2 dicembre 2007

In caso di arresto...istruzioni per l'uso (5)

Beh, vediamo di accelerare. Dunque, dopo essere riusciti ad incontrare SX, ammanettato e separati da un vetro antiproiettile, neanche fossimo a Guantanamo ed aver verificato che le sue condizioni generali sono buone, gli facciamo capire che stiamo seguendo il suo caso, ma che la sua liberazione potrebbe non essere immediata. "MA il procuratore oggi mi sembrava ben disposta..." Gli facciamo capire di non sperarci troppo, e di essere forte. Soprattutto, se è innocente (noi non lo possiamo sapere) di non firmare nulla, soprattutto se scritto in giapponese e neanche se, in cambo della firma, gli viene offerta la libertà. Sakae Menda si è fatto 33 anni di braccio della morte per aver firmato una confessione estorta dopo dieci giorni di interrogatori, con la polizia che gli diceva "intanto firma, poi puoisempre ritrattare". Lui ha ritrattato, ma nessuno gli ha dato retta. L'hanno liberato dopo 33 anni...
I nosstri timori sono fondati. SX viene riportato alla stazione di polizia di Tsukiji. Il pubblico ministero ha convalidato l'arresto e chiesto la proroga della detenzione per esigenze istruttorie. Dieci giorni, per ora. La palla ora passa al Tribunale, che deciderà l'indomani, sabato. Intanto un buon segno: c'era il rischio che il sistema, per il week end, si fermasse. Sx passa un'altra notte, la terza, in cella. Senza lavarsi, senza cambiarsi. Alla moglie che chiede la cortesia di fargli avere un cambio, la polizia risponde: "gomennasai, siamo fuori tempo. Dalle 10 alle 16, tutti i giorni, esclusi sabato domenica e feste comandate". Siamo a venerdì notte. Se gli va male, SX resta con le sue mutande fino a lunedì.
Ma arriva la prima bella notizia. Il giudice di sorveglianza ha deciso. Non c'è nessuna esigenza di custodia cautelare. Sx può andare a casa. "Lei ora torna alla stazione di polizia, raccoglie le sue cose, e può tornare a casa. Poi si vedrà - gli spiega il giudice, anche lei una donna - l'inchiesta ovviamente va avanti e si deciderà in seguito se sarà o meno rinviato a giudizio". Ci si può stare, no?
Ma la dottoressa Yamazaki non ci sta. Ma quando mai? Sx non ha confessato, pessimo segnale, mandarlo a casa. E, di sabato pomeriggio, pur non essendo di turno, chiede al suo sostituto di proporre immediato ricorso contro la decisione del giudice.
Sx viene avvertito appena arrivato al commissariato. Prima di sbatterlo di nuovo in cella, gli spiegano che il giudice ha cambiato idea. Lui non capisce e chiede di parlare con l'avvocato. Non glielo consentono. Ma Sx per fortuna non da' fuori di matto. E' importante, fondamentale, non perdere MAI le staffe. Mai.
Intanto si fanno le 10 di sera. La moglie è disperata. Continua ad aspettare, davanti al commissariato, con laa busta delle mutande e dei calzini in mano. Visto che la situazione non si sblocca, io e un altro collega decidiamo di andare a farle compagnia. Arriviamo al commissariato di Tsukiji e, mentre lka moglie insulta i poliziotti, che non reagiscono, non cerchiamo di ragionare. Passiamo un'oretta in questo modo, noi a spiegare i grundrisse del diritto (differenza tra sospetto e colpevole, diritti degli imputati, habeas corpus, concetto di umanità e tortura....etc etc) loro a farci capire che, per quanto logiche e razionali siano le nostre argomentazioni, "koko wa Nippon da!" (si vabbè, ma qui siamo in Giappone).
Ma anche in Giappone avvengono i miracoli. Del resto l'aveva detto l'ex premier Mori, quello che gioca a rugby, ricordate? "kaminokuni", il paese divino, dunque....mentre io ed il mio collega abbiamo esaurito tutti gli argomenti e rischiamo, a nostra volta, di essere arrestati quanto meno per schiamazzi...arriva l'incredibile notizia. Il Tribunale, riunito a tarda notte (però, che efficenza) ha confermato il niet alla procura. Sx va liberato, immediatamente. Ci vorrà un'ora, prima che procura e polizia si riprendano dallo shock ed espletino tutte le pratiche del caso. Nel frattempo, ci procuriamo una bottiglia di champagne, che, appena SX spunta dall'ascensore, stappiamo nell'androne del commissariato. Sx, da vero gentiluomo, offre un bicchiere anche ai poliziotti, attoniti, incerti se arrestarci tutti o mollare i freni e partecipare alla festa. Secondo voi, come è finita?
Dite la vostra, poi vi racconto come è andata.
FINE

15 commenti:

Giulio ha detto...

Ciao, sbigottito e meravigliato. Fin'ora non avevo ancora letto NULLA su giudiziario ed esecutivo giapponese contemporaneo. E sono uno studente al terzo anno di giapponese!
Mi spiace tantissimo per il tuo amico; al contempo sono felice per la conclusione dell'episodio. Impressionante. Ora mi vado a leggere il link che hai segnalato sul caso di corruzione, mi interessa troppo.
Spero di trovare amici come te quando sarò invischiato ancor di più nel sistema Giappone!
Complimenti per la serie di articoli.

Anonimo ha detto...

Fantastico! Questo post va ASSOLUTAMENTE tradotto in inglese e giapponese (forse per l'inglese posso aiutare, con il supporto di qualche amichetto madrelingua, ma Pio magari puo' farlo meglio... fammi sapere). Questo caso mi ricorda quello del cittadino tedesco riportato sul blog di Debito san (mi raccomando, notificagli il caso, altrimenti lo fo io =D ). Purtroppo in quel caso il ragazzo tedesco non aveva il supporto di tipi in gamba come Pio D'Emilia, e si e' fatto 23 (VENTITRE') giorni di galera "per senza niente" come si dice dalle mie parti. Qui i dettagli http://noiman.com/gefaengnisd.html

Anonimo ha detto...

Mi sembrava che debito ci andasse troppo pesante, che si esaltasse, invece...
Questa la voglio segnalare pure io a debito(non che serva a molto temo, però farà ingrossare l'archivio), facciamolo insieme.

Pio, dopo le fingerprints all'aeroporto pure questi casi...

Ma è un qualcosa di strettamente legato al governo , o è stata sempre prassi fermare più gaijin possibile per strada chiedendo le alien card?

Anonimo ha detto...

Comunque sarà finita che i poliziotti vi hanno fatto sloggiare e che purtroppo SX avrà qualche controllo in futuro.

Anonimo ha detto...

Nio dimmi tu che dobbiamo fare con la traduzione.... il mondo deve saperlo!

Anonimo ha detto...

Ma allora? Secondo me lo hanno arrestato per aver offerto champagne (francese) agli onorevoli servitori dell'ordine nelle ore non permesse dal regolamento interno del Ministero della in-Giustizia e/o per ubriachezza molesta in ufficio statale/koban/stazione di polizia. Con lui hanno arrestato anche te e noi restiamo con una grande curiosita' e con un enorme disgusto....
Anche se, almeno per ora, in autostrada non hanno ancora sparato a nessuno i celerini nipponici stanno andando a lezione dai colleghi it-alieni....

Anonimo ha detto...

Non per rovinare il plebiscito di indignazione, ma mi preme puntualizzare un paio di cosette. Vivo da 12 anni a Tokyo. Sono alto e robusto, insomma non passo inosservato: non sono mai stato fermato dalla polizia, ne' mi e' mai stato chiesto di mostrare la gaijin card. Saro' stato fortunato? O forse sara' perche' non ho mai preso a calci taxi e picchiato sconosciuti (come il povero "vero gentiluomo" SX)? Certo non ho neanche mai trovato un tassista che mi abbia rifiutato una corsa perche' sono gaijin (anche qui' sara' la buona sorte).
In compenso pero' una mia amica giapponese, qualche anno fa a Venezia, e' stata deportata dai caramba in un camioncino fino al commissariato perche' l'avevano scambiata per cinese: peccato che lei avesse con se' il passaporto e il permesso di soggiorno, ma si vede che l'appuntato Catozzo Vito di turno non sapeva leggere.
Poi, come cittadino italiano, vorrei ricordare che ben prima dei koban e delle carceri nipponiche il Guantanamo ce l'abbiamo gia' in casa, uno su tutti il 'centro accoglienza' dei profughi in Sicilia.

p.s. mi rivolgo in particolare a chi e' appassionato di Giappone ma non ha mai messo piede in questo particolare Paese, che di certo non e' per tutti ne' e' di facile comprensione: occhio alle 'storie'/frignacce a senso unico di chi va a cercarsi le rogne e poi puntualmente le trova, soprattutto in un Paese dove chi riga dritto senza comportarsi da animale vive in pace e senza problemi, di nessun tipo e tantomeno razziale (cosa che non si puo' dire dell'Italia, dove bisogna combattere per avere cio' che spetta di diritto, nulla di piu'). La storia del povero gaijin ghettizzato comincia a essere vecchiotta e puzzare, e chi scrive dovrebbe saperlo (probabilmente lo sa, ma era necessario un 'casus belli' per iniziare la storia e giustificare le malefatte del povero 'gentiluomo', che, in pieno stile italiano-italiota, passa in men che non si dica da carnefice a piagnucolosa vittima). A chi legge, occhio e attenzione a non bersi le storie da una sola campana e da presunti e autoproclamatosi 'yamatologi' (prima sarebbe bene conoscere l'ABC del Giappone, che e' il posto meno indicato per le teste calde e i masanielli dell'ultim'ora)

Anonimo ha detto...

Io penso che tra uno straniero che avrebbe preso a pugli o calci taxi e conducente che si fa qualche giorno di galera, e straniero ubriaco che uccide 4 persone, ed in galera non ne passa nemmeno uno, come qui in Italia, preferisco il primo sistema.
Secondo me alla fine SX ha preferito confessare, indipendentemente dal fatto che sia o meno la verità, per poter ricominciare la sua vita.

Giulio ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Giulio ha detto...

@ tokyogaijin
Sono stato il Giappone, e ho "sentito" sulla pelle molto bene che il razzismo c'è pure li, basta avere occhi e orecchi per guardarlo.
Non si parlava del determinare la colpa di SX, quella è una cosa che spetta al "giudiziario" (che come hai letto anche tu, nelle opinioni di Pio, non voleva essere il problema discusso qui); ma della prassi in questo caso usato della polizia in Giappone. Se fino a quando non siamo giudicati non possiamo essere colpevoli, perché sottoporre le persone a carceri sporche? (volutamente, in quanto conoscerai bene il servizio ai clienti che distingue il Giappone )

@ Eejyanaika
La domanda era "secondo voi hanno accettato la felice libagione i poliziotti?"...

Unknown ha detto...

Per Tokyogaijin: ti do ragione fino ad un certo punto, ma ti faccio presente che il cosiddetto "racial profiling" di cui debito parla, esiste davvero. Cosa dici ad esempio del fatto che fra un mese neanche verremo schedati tutti, in nome della lotta al terrorismo (che in Giappone è solo giapponese?). Meglio Giappo che Italia, ma comunque i diritti umani sono sacrosanti

Anonimo ha detto...

@tokyogaijin
nella democrazia vera si rispettano le opinioni di tutti e, quindi, io rispetto anche la tua pur non condividendola
prima di esprimere giudizi sull'autore di questo blog dovresti:
1-passare 30 anni in Giappone come lui
2-conoscere il paese e la lingua come lui
3-pubblicare, scrivere,filmare cose simili a lui

quando l'avrai fatto potrai permetterti di scrivere cose del tipo :"presunti e autoproclamatosi 'yamatologi' (prima sarebbe bene conoscere l'ABC del Giappone, che e' il posto meno indicato per le teste calde e i masanielli dell'ultim'ora)" che dimostrano appieno come la "tatamizzazione" nel tuo caso sia incurabile ed incancrenita

amare il Giappone non significa evitare di evidenziarne le continue, quotidiane contraddizioni e le costanti pecche di una democrazia che di tale ha solo il nome

meno tatami e piu' attenzione onegaishimasu

Anonimo ha detto...

Io non mi sento di dare troppo addosso a tokyogaijin, condivido alcune posizioni, e non sono quelle tatamizzate. Invero ciascuno di noi che vive in Giappone e' diverso e vive esperienze diverse. Anche io in tanti anni non ho subito un solo controllo di polizia e ho vissuto in grandissima armonia con i giapponesi, ottenendo sempre tutto quello che mi spettava grazie a buoni rapporti e rispetto delle regole. Sotto questo profilo e' per me un paese assai migliore dell'Italia, dove il rispetto delle regole ti mette in difficolta' perche' le regole sono studiate per farti desistere dall'ottenere ii tuoi diritti. Di contro non ignoro che se finissi accusato di qualcosa, vero o falso che fosse me la vedrei brutta. In Italia pure (carcere preventivo, mille limiti e tranelli di legge), ma in maniera differente. In Giappone la polizia ha maggior potere che in Italia e ne abusa appena ha un poveraccio per le mani, anche con i giapponesi.
La storia del povero gaijin ghettizzato comincia a essere vecchiotta e puzzare, dice tokyogaijin. Attenzione, non confondere i casi di cronaca come questi, con l'atteggiamento antinipponico -prevenuto e razzista- che si serve di questi casi come bandiere per denigrare il paese. Quest'ultimo e' un modo di vedere le cose che detesto perche' da vicende biasimevoli e gravi dipinge come antigaiijin tutti i 120 milioni di giapponesi. Un po' come il disprezzare gli italiani dicendo che sono tutti mafiosi: beh io no e mi sta strettissima l'etichetta.
Distinguiamo quindi i casi veri e la propaganda che se ne serve: quando a una persona vengono violati i diritti, bisogna aiutarlo, farsi sentire o almeno raccontare la sua vicenda, non e' retorica, non e' roba vecchia e non puzza.
Anzi: Osayuwamen Idubor, un nigeriano sposato con una giapponese, e' in carcere da un anno in attesa di giudizio e senza la possibilita' di avere assistenza medica, per una accusa di stupro.
http://www.debito.org/index.php/?p=809
Anonimo ci ricorda quel caso del ragazzo tedesco che si e' fatto 23 (VENTITRE) giorni di galera. Gli e' andata di lusso!

Anonimo ha detto...

tokyogaijin è sincero. E a prova della sua sincerità cita l'esempio della disavventura accaduta a Venezia a K*****, che anche io ho il piacere di conoscere.
In tutto il tempo che ho passato in Giappone non ho mai subito episodi di razzismo o discriminazione, il che non significa certamente che questo fenomeno non esista...ma che forse non è così esteso come si vorrebbe far pensare.
Certo che se si fa coem Debito e si girano i peggiori Soaplando e i Cabaret Club è anche normale che qualcuno non ti faccia entrare...sii già contento che non ti sparano nella schiena!

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good