lunedì 14 aprile 2008

E' finito l'unipolarismo USA?

Dopo la Chiesa, sembra stia saltando anche l'unipolarismo Usa che dalla fine della guerra fredda si era, nostro malgrado, imposto nel mondo. A sostenerlo è Parag Khanna, lo storico Usa che negli ultimi anni ha superato - per autorevolezza e precisione nei giudizi - Francis Fukuyama, il famoso autore di "Fine della storia", oramai alla deriva neocon con punte di neo-crociatesimo.
Nel suo "The second world: empires and influences in the new global order" (Random House, 2008) Khanna sostiene che per la prima volta nella storia la "pax americana" viene "minacciata" dall'emergere di altre superpotenze (Cina ed Europa, per ora). L'Europa è vista come la favorita: primo perchè è destinata a guadagnare dalle tensioni - sempre più numerose e pericolose - tra Usa e Cina, secondo perchè dopo il declino degli anni '80 e '90 il "vecchio continente" è tornato forte, vitale e creativo. Il mercato europeo è il più vasto del mondo, la tecnologia europea è sempre più quella di "riferimento", l'euro sta sconfiggendo il dollaro, al punto che perfino i produttori di petrolio aderenti all'OPEC stanno valutando l'ipotesi di passare all'euro come valuta di riferimento per le transazioni. Molto interessanti i veri contributi grafici. In particolare, quello sull'evoluzione del PNL delle varie "potenze" all'interno del PNL mondiale. Nel 1987 il PNL degli Stati Uniti rappresentava il 21.52 di quello mondiale, con il Giappone (8.25%) in seconda posizione, seguiti, nell'ordine, da Cina (5.2%) Germania (5,07%) Gran Bretagna (3.89%) India (3,86%) Francia (3.82) Russia (3,68), Nel 1007, vent'anni dopo, gli USA sono ancora in testa, ma la classifica è molto cambiata. Usa 19,31%, Cina 15,82%, India 6,43%, Giappone 6,13%, Germania 3,73%, Gran Bretagna 3,14%, Francia 2,85%, Russia 2,65%. Facile immaginare quale sarà la "classifica", tra altri vent'anni.

Nessun commento: