Oramai pare sia divenuto un appuntamento fisso, anche se quest'anno il neoministro della giustizia Kunio Hatoyama, penultimo rampollo di una dinastia che governa il Giappone da più di un secolo, ha anticipato i tempi. Ieri mattina con qualche giorno di anticipo rispetto all'anno scorso, quando i boia erano stati costretti a lavorare il giorno di Natale, è ricominciata la danza macabra delle impiccagioni di stato. Tre esecuzioni, una ad Osaka, due a Tokyo. Non c'è verso, sembra che il Giappone abbia individuato nella difesa ad oltranza del cappio di stato il modo per rivendicare la sua peraltro impercettibile "presenza" internazionale e sovranità nazionale.
Peccato che la nostra ambasciata abbia postio il veto al simposio sulla pena di morte che Angelo De Rosa, direttore dell'associazione culturale "lo studiolo" aveva chiesto di poter organizzare presso il nostro Istituto di Cultura. Sarebbe stato quanto mai azzeccato, in questo momento. E avrebbe ricordato ai nostri amici giapponesi che oltre che il paese di pizza, mandolini, armani e ferrari, siamo anche quello che ha dato i natali a Cesare Beccaria.
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5 commenti:
non ci sta niente da fare... siamo sempre dei servi, anche dei servi piu' servi
Caro D'Emilia,
perchè su questo blog non segnali i tuoi pezzi in edicola per noi che dall'Italia ti leggiamo volentieri?
Saluti
Ciao Pio...sono contenta che tu abbia ripreso a scrivere a pieno regime (un po' meno per le "cattive" notizie che ci porti :-(...).
Ciao,
B.
Forse e' solo un problema di stagione...se il convegno fosse stato in Primavera...Italiana ovviamente! allora forse....
Caro Pio, Grazie per questo interessantissimo blog!
Alessia
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